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Da Astonvilla

Ieri sera sono rientrato alle 22.30 dopo aver chiuso il club e cenando mi sono mezzo a fare un po' di zapping,c'era Annozero di Santoro,ho il rigetto da tempo di tutte le trasmissioni politiche ma c'era Grillo in un video che fra le altre cose ha detto una cosa che nella sua gravita' ci fa comprendere come oramai siamo in una via che ben difficilmente avra' ritorno.
Grillo rivolto ai giovani li esortava a muovere il culo per il bene del loro futuro,perche' se le cose non cambieranno avranno soltanto una possibilita'.
Andarsene da questo paese allo sfascio.
Tutto questo mi ha fatto,drammaticamente,venire in mente Cuba.
Ci vado da 11 anni ed e' 11 anni che sento la stesso concetto;"ok,abbiamo una scuola decente,i nostri figli hanno un istruzione,ma poi quando sono cresciuti quale prospettiva hanno in questo paese? Trovare un lavoro da fame o andarsene".
Se fossi stato un padre cubano,uno di quelli che ai propri figli ci tiene avrei pensato esattamente come loro,perche' a un bel momento i figli devono intraprendere una strada e quelli che interagiscono con noi turisti offrendo le loro "prestazioni" saranno,a tenermi largo,un 1%,tutti gli altri fanno una vita assolutamente normale.
Ora,con le licenze e con l'ammissione del governo cubano che un po' di capitalismo e' indispensabile,alcune cose potranno cambiare e si aprono,almeno si spera,prospettive per tanti ragazzi che imparando un mestiere e,finalmente,lavorando potranno avere una prospettiva di vita decente,farsi una famiglia,avere a loro volta dei figli e non essere costretti ad abbandonare il paese per un futuro,se vogliamo,ancora piu' incerto.
Quindi mentre Cuba cerca di dare un futuro ai suoi figli il nostro paese glielo sta' negando in modo incontrovertibile,perche' Grillo ha ragione,o qua' le cose cambiano o per i nostri figli la vedo dura,ma davvero dura.

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