Ricevuta, copiata e pubblicata
I politici, come questi che ci governano, non fanno altro che tagliare i fondi per noi detenuti rf emanare leggi oppressive e disumane mentre per loro c’è l’impunità totale, raramente capita in galera un politico, uno dell’alta finanza o dei poteri vari, se succede è per pochi mesi. Tanzi che ha fatto suicidare decine di persone e rovinato migliaia di famiglie ha scontato tre mesi e difficilmente verrà più in galera; a Napoli, tempo fa, per un pacco di biscotti un uomo che lo aveva rubato per fame lo condannarono a circa tre anni per effetto della legge Ciriello.
Questi signori non fanno altro che aumentare le pene, emanare leggi contro la povera gente e restringere la vivibilità nei carceri; per coprire le loro malefatte, i loro privilegi e i loro arricchimenti a spese dello Stato. Continueranno a fare i loro comodi perché ormai controllano i media e plasmano la realtà come meglio è funzionale ai loro interessi.
Sono circa 20 anni che hanno istituzionalizzato la tortura e rese perenni le leggi emergenziali per le stragi degli anni ’90; oggi da più parti si afferma che sono state stragi di Stato ripercorrendo la strategia della tensione degli anni ’60-’70.
Con tutto ciò questi signori al governo ancora si accaniscono sulla vivibilità interna ai carceri, sollecitando i bassi istinti della gente, sia per crearsi l’aureola di professionisti dell’antimafia e sia per un ritorno elettorale.
Siccome in Italia tutto è politica, se vogliono avere una vita dignitosa nei carceri con il rispetto dei nostri diritti e processi giusti, senza più subire e sottostare alla mercede del primo politico prezzolato di turno e né sottostare gli abusi arbitrari dei burocrati del sistema, dobbiamo scendere in politica.
I nostri familiari e parenti votano, chiediamo loro di votare il partito che mette nel suo programma alcune nostre richieste che sono contenute nella nostra Costituzione e nella Convenzione Europea.
1) L’abolizione dell’ergastolo con il massimo della pena di 30 anni. Una pena di morte diluita nel tempo, schiavitù perpetua.
2) 5 anni di sanatoria generalizzata per tutti i detenuti, nessuno escluso, per sanare tutti gli aumenti di pena e la sospensione dei diritti nei tribunali a causa delle leggi emergenziali degli ultimi 30 anni
3) Il diritto al voto per tutti i detenuti; la Corte Europea lo ha sancito anche con una sentenza
4) Il garante dei diritti per i detenuti con reali poteri per porre fine agli abusi sistematici nei carceri
5) Inserire nel Codice Penale il reato di tortura come indica l’ONU e l’Unione Europea all’Italia
6) Territorializzazione della pena; abbiamo diritto a scontare la pena vicino ai nostri familiari
7) Il ripristino integrale della legge Gozzini per tutti i regimi detentivi, ai detenuti comuni ai detenuti nel regime di 41bis, con l’automatismo dei benefici per evitare il dispotismo di chicchessia
8) L’abolizione dell’art. 4bis e l’art. 7, due mostri giuridici e barbari
9) Tutela sindacale dei detenuti che lavorano, oggi sono privi di tutela e con una paga da schiavi
10) Libero accesso ai giornalisti nei carceri affinché ci sia trasparenza e non un mondo chiuso da “segrete dei castelli medievali”
11) Abolizione del 41bis, una tortura istituzionalizzata respinta anche dagli USA che ha la pena di morte, pertanto è una vergogna alla nostra civiltà e aal nostro diritto che è stato faro nel mondo.
Il partito politico che inserisce nel suo programma della giustizia queste undici richieste tutti i detenuti diranno ai familiari e parenti di votarlo; inoltre faranno almeno dieci copie e le spediranno ad altri detenuti e non.
Con i nostri familiari e parenti siamo centinaia di migliaia, possiamo incidere nella politica ed è l’unico modo per difenderci dai politici che per salire alla ribalta seminano odio e fanno a gara a chi inventa legge più disumane; e dai burocrati che più opprimono pi ritegono di essere nel giusto, nel meccanismo perverso simile a quello nazista.
Siamo cittadini italiani, non possiamo né dobbiamo né vogliamo essere trattati da cittadini di serie C, la Costituzione sancisce che siamo tutti uguali in tutto e nessuno può toglierci i nostri diritti e classificarci a servi della plebe, il feudalesimo è finito secoli fa.
Nel 2013 ci saranno le elezioni nazionali, dovremmo tutti iniziare a pensare di impegnarci affinché anche noi dobbiamo avere una politica di riferimento alla luce del sole che realizzi i nostri undici “Punti di civiltà”.
Pasquale De Feo