Timidezza e orgoglio sono state le due emozioni che stamattina mi hanno travolta come un treno in corsa. Per alcuni potrebbe sembrare un’esagerazione ma l’emozione che si prova quando si capisce di essere realmente apprezzati da qualcuno è indescrivibile. Specie se una persona si emoziona attraverso i miei scritti, le mie sensazioni, le mie storie, le mie essenze più intime. Specie se hai imboccato una strada incerta, che non ti assicura un futuro e tanti sostenitori ma ti garantisce svariate rogne e una cerchia ristretta di persone su cui contare davvero; una strada che però non è mai a senso unico, che stimola ogni neurone presente nel mio cervello garantendomi la giusta dose di fantasia e creatività quotidiane senza le quali mi sentirei persa e fuori posto. Del resto ognuno di noi attinge alle proprie ‘materie prime’ per cercare di andare avanti nella vita. E a quanto pare le mie sono riuscite a regalare forti emozioni a parecchie persone. Di questo non posso che essere particolarmente felice e timidamente orgogliosa dal momento che mai avrei pensato che i miei scritti potessero trasformarsi in un libro e mai avrei immaginato un riscontro tanto positivo.Stamattina, dicevo, al mio risveglio le labbra si sono lentamente schiuse in un sorriso alla vista della recensione del mio libro “Chiamale come vuoi – Siamo solo poeti incompresi” pubblicata da Pino Curci sulla Gazzetta del Mezzogiorno nella sezione ‘Vivi la città’. Sotto posto la foto della pagina e il testo dell’articolo.
"Belle, veramente, le poesie di Giusy Del Salvatore. Belle, profonde ed audaci. Nella raccolta «Chiamale come vuoi. Siamo solo poeti incompresi», edita da Aletti, la giovane autrice barlettana, 25 anni, laureanda in Lettere indirizzo editoria e giornalismo, giornalista pubblicista, ha inserito cinquantaquattro poesie che denotano non solo una profonda conoscenza di autori classici, primo fra tutti Catullo, ma anche dei contemporanei. E così i versi liberi di Giusy Del Salvatore spaziano dalle emozioni del quotidiano a quelle eterne dell’amore, sensuale ma sempre elevato a valore (infatti non si riesce a comprendere il confine tra il vissuto e quello carpito ad altri autori, come vere e proprie citazioni seminate tra i versi), dalla morte (trattata con estrema consapevolezza e poca angoscia, tristezza) all’impegno civile.
Siamo di fronte ad un inno alla vita, un canto quasi privo di malinconia che può lasciare il lettore disorientato da tanta grazia. Da «Omaggio Catulliano» a «Imago», passando per «Basterebbe un istante», «Cuore razzista» e « Vagabondi innamorati incapaci di parlare», è una trasmissione continua di emozioni, significati, paesaggi umani. Giusy Del Salvatore è autrice di poesie che lasciano poco spazio all’intimismo ma trasmettono paesaggi dell’anima, situazioni senza tempo. È giovane, Giusy Del Salvatore, ma già padrona dei versi, di un vasto orizzonte culturale e, soprattutto, delle lettere. Sulle sue composizioni l’autrice rivela «Ogni componimento è frutto di un’impulsiva esigenza di essere impresso su carta come testimonianza di vita. Parole nude, talvolta incomprese, figlie dell’esperienza o dell’immaginazione in cui non è difficile identificare l’amore come elemento chiave dell’intera opera, essendo questo, finora, l’energia più potente di cui si sia nutrito il mio corpo e la mia mente»."
[Pino Curci]