di Paolo Cardenà-
In questa torrida estate del 2012 se ne sentono di tutti i colori. Sarà pure che il caldo avrà preso la testa dei fenomeni che ci governano, ma credo che anche i neuroni dei professori se ne sono andati in ferie, o forse hanno semplicemente abdicato dalle loro zucche nella speranza di trovare approdi migliori.
Al netto delle stronzate che ci dice il Premier Monti -intervenuto di recente al meeting di Comunione e Liberazione- secondo il quale saremmo prossimi alla fine della crisi (forse per morte sopravvenuta) ricordandoci maldestramente il suo predecessore che, solo qualche mese fa, delirava vedendo ristoranti pieni ecc. ecc., pare di capire che l'azione di Governo si stia concentrando sulla dismissione in grande stile del patrimonio pubblico per abbattere di qualche centinaio di miliardi il debito pubblico.
Al riguardo, senza rubarvi troppo tempo, vorrei proporvi un piccolo ragionamento, forse fin troppo elementare. Ebbene, come è noto il patrimonio pubblico è costituito dai beni di proprietà dello Stato, ovvero dalla collettività. Esso è costituito, tra l'altro, dal patrimonio immobiliare e da partecipazioni in aziende strategiche. Questo costituisce l'ultimo baluardo che può garantire il grande debito e può essere certamente utilizzato per abbatterlo. Proprio per questo, prima di metterci mano , dovrebbero osservarsi alcune elementari considerazioni.
In primo luogo, (s)vendere immobili e titoli rappresentativi di partecipazioni strategiche in aziende - fiore all'occhiello di quel che rimane del tessuto economico del Paese- risulta alquanto difficile in un contesto economico come quello attuale, segnato peraltro da una depressione dei prezzi degli assets che, se posti sul mercato in tempi migliori, potrebbero avere una valorizzazione ben più alta. Analogo discorso puo' osservarsi per il patrimonio immobiliare. Senza dimenticare poi che, con ogni probabilità, l'eventuale svendita di assets pubblici, ammesso che si riesca nell'intenzione di trovare un compratore, andrà a favorire gli amici degli amici dei cialtroni che siedono in parlamento, e già protagonisti in passato, con le privatizzazioni di fine anni 90, del furto perpetrato a danno della collettività.
Inoltre, ricordiamo che le risorse derivanti dell'eventuale dismissione del patrimonio pubblico, sarebbero gestite e governate dalla stessa classe politica che ha prodotto buona parte del debito pubblico e che ora ci sta spremendo come limoni per tentare di salvare il salvabile. A nulla valgono le affermazioni di principio secondo le quali, le risorse derivanti dalle dismissioni patrimoniali andrebbero ad abbattere il debito, se poi questi possono riformarlo con la loro azione maldestra ed irresponsabile. Quindi, concludendo, prima cacciamo chi ha portato il paese al collasso (meglio se sottraendogli il mal tolto)e poi, eventualmente, vendiamo il patrimonio pubblico per abbattere il debito e riprenderci la dignità che questi malfattori ci hanno sottratto.
Mi sembra logico e ragionevole!
Magazine Economia
(s)vendere il patrimonio pubblico? prima vanno cacciati questi politici
Creato il 29 agosto 2012 da Vincitorievinti @PAOLOCARDENA
di Paolo Cardenà-
In questa torrida estate del 2012 se ne sentono di tutti i colori. Sarà pure che il caldo avrà preso la testa dei fenomeni che ci governano, ma credo che anche i neuroni dei professori se ne sono andati in ferie, o forse hanno semplicemente abdicato dalle loro zucche nella speranza di trovare approdi migliori.
Al netto delle stronzate che ci dice il Premier Monti -intervenuto di recente al meeting di Comunione e Liberazione- secondo il quale saremmo prossimi alla fine della crisi (forse per morte sopravvenuta) ricordandoci maldestramente il suo predecessore che, solo qualche mese fa, delirava vedendo ristoranti pieni ecc. ecc., pare di capire che l'azione di Governo si stia concentrando sulla dismissione in grande stile del patrimonio pubblico per abbattere di qualche centinaio di miliardi il debito pubblico.
Al riguardo, senza rubarvi troppo tempo, vorrei proporvi un piccolo ragionamento, forse fin troppo elementare. Ebbene, come è noto il patrimonio pubblico è costituito dai beni di proprietà dello Stato, ovvero dalla collettività. Esso è costituito, tra l'altro, dal patrimonio immobiliare e da partecipazioni in aziende strategiche. Questo costituisce l'ultimo baluardo che può garantire il grande debito e può essere certamente utilizzato per abbatterlo. Proprio per questo, prima di metterci mano , dovrebbero osservarsi alcune elementari considerazioni.
In primo luogo, (s)vendere immobili e titoli rappresentativi di partecipazioni strategiche in aziende - fiore all'occhiello di quel che rimane del tessuto economico del Paese- risulta alquanto difficile in un contesto economico come quello attuale, segnato peraltro da una depressione dei prezzi degli assets che, se posti sul mercato in tempi migliori, potrebbero avere una valorizzazione ben più alta. Analogo discorso puo' osservarsi per il patrimonio immobiliare. Senza dimenticare poi che, con ogni probabilità, l'eventuale svendita di assets pubblici, ammesso che si riesca nell'intenzione di trovare un compratore, andrà a favorire gli amici degli amici dei cialtroni che siedono in parlamento, e già protagonisti in passato, con le privatizzazioni di fine anni 90, del furto perpetrato a danno della collettività.
Inoltre, ricordiamo che le risorse derivanti dell'eventuale dismissione del patrimonio pubblico, sarebbero gestite e governate dalla stessa classe politica che ha prodotto buona parte del debito pubblico e che ora ci sta spremendo come limoni per tentare di salvare il salvabile. A nulla valgono le affermazioni di principio secondo le quali, le risorse derivanti dalle dismissioni patrimoniali andrebbero ad abbattere il debito, se poi questi possono riformarlo con la loro azione maldestra ed irresponsabile. Quindi, concludendo, prima cacciamo chi ha portato il paese al collasso (meglio se sottraendogli il mal tolto)e poi, eventualmente, vendiamo il patrimonio pubblico per abbattere il debito e riprenderci la dignità che questi malfattori ci hanno sottratto.
Mi sembra logico e ragionevole!
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