Idee eccellenti e a tratti rivoluzionarie distrutte da sciatteria e pressappochismo. La sintesi è questa, l'argomento (questa volta, ma è intercambiabile) è il patrimonio immobiliare del Comune di Roma. Un mostro di cui non si riesce a conoscere neppure la reale entità: un'amministrazione che vessa i suoi cittadini con tasse da urlo senza neppure conoscere quante case di proprietà ha. Come se una famiglia privasse i propri figli di un'ora di piscina a settimana, di un pantalone nuovo o di una piccola vacanza all'anno adducendo scuse di budget familiare, pur avendo tre, quattro, cinque o sei (chissà, magari sette) appartamenti sfitti in zone di pregio o affittati a 100 euro al mese o anche meno. Impensabile, no? E invece il Comune di Roma, forse la peggiore amministrazione pubblica europea anzi togliamo il 'forse', ha fatto così per decenni: pur di alimentare favoritismi, clientele e bacini elettorali ha regalato o abbandonato il proprio patrimonio. Un po' occupato abusivamente, un po' affittato a prezzi risibili, mai scandagliato, mai indagato, mai gestito. Faceva comodo così a tutti, salvo alla parte per bene della città che, via via anche a causa di questo, ha vissuto in un contesto con i servizi che diventavano quelli di Addis Abeba e con le tasse che diventavano quelle di Stoccolma. Una vera frode in piena regola, ma tanto ce sta er campionato de calcio e quindi nessuno si ribella.Questa china è stata cambiata dal Sindaco Marino. Le case si mettono in vendita. Boom. Geniale. Si finiscono di fare gli interessi di pochi furbi e si fanno gli interessi di tutti facendo cassa per investire su progetti di bene comune. Ottimo. Peccato che l'iniziativa sia stata macchiata da tutta una serie di cialtronaggini e facilonerie che la metà basta. Prima volevano fare lo sconto agli inquilini, anche se morosi (premiando i farabutti), poi hanno nascosto nomi e cognomi dei conduttori storici (come se ci fosse da proteggere chi, oltretutto, aveva beneficiato per anni di pigioni bassissime) e infine hanno fissato l'asta per la prima tranche di immobili il 10 di Agosto.
Insomma era un'asta e l'obbiettivo di qualsiasi asta - come giustamente hanno fatto notare dalla Lista Marchini - doveva essere quello di massimizzare il profitto: dunque grandi pubblicità, grande divulgazione in modo che tutti coloro che fossero stati interessati avessero potuto fare la loro offerta e poi termini in una data utile, non nei giorni in cui mezza città è distratta e in vacanza. Invece zero promozione, poca o punta pubblicità su giornali e siti web...
E infatti come è andata? Un flop clamoroso.Su 35 immobili solo 6 hanno ricevuto un offerta. Roba tipo un albergo affacciato sui Fori Imperiali alla fine di Via Cavour è rimasto invenduto e costava pochissimi milioni di euro (certo, è nascosto da un raccapricciante distributore di benzina, ma non è stata quella la causa...). Svelti sono stati solo i cinesi (bravi, furbi) che si sono portati a casa alcuni immobili a Via Turati, a China Town. Appartamenti a Fontana di Trevi, a Via del Corso. Niente, tutto invenduto salvo una bella casa a Piazza Navona, accaparra per un milione e mezzo senza rilancio alcuno. Gli immobili invenduti verranno rimessi all'asta con un piccolo sconto del 5% (non quelli in centro, che resteranno invariati), ma ci si augura che il Comune si muova in maniera più accorta e credendoci di più: devi vendere centinaia di case, fai un cavolo di sito web cool in cui metti foto ecc e fai sì che ci siano più rilanci possibile santo iddio, no!? Rendi la cosa un evento, costruisci sopra una narrazione: stai rivoluzionando le marcissime prassi cittadine e lo fai in silenzio?
Smacco, comunque, non solo per il Comune ma anche per i tanti profeti di sventura che parlavano di svendita, che profetizzavano una vendita agostana per favorire i soliti noti. Argomenti prevalentemente pentastellati insomma. Ma quale svendita??? Ma quali appartamenti tenuti nascosti per amici e amici degli amici??? E' successo tutto il contrario: la vendita non se l'è filata nessuno. L'amministrazione si è dimostrata solo stupida, non in cattiva fede. Decidete voi cos'è peggio...