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Sviluppo personale e Social Feedback

Creato il 16 maggio 2011 da Dariovignali @dariovignali

Ripropongo qua un articolo scritto da Nicola Favini per Weconomy.it.

Ho apprezzato molto questo post per le tematiche trattate. Nell’articolo è spiegato come il Social Feedback possa andare ad influenzare il proprio sviluppo personale, argomenti più volte ripresi su questo Blog.

Sviluppo personale e Social Feedback

Nicola Favini

“I Like” è il segreto dei social network. Un semplice clic che permette di dare un feedback, di fare contenuto, di posizionare il contributo di qualcuno e farlo galleggiare sopra ad altri che, per qualche motivo, piacciono meno.

Se in un social media (YouTube) o in un social network (Facebook), clicchiamo su un “mi piace” o un “+1”, stiamo dicendo tante cose in un clic. Non stiamo solo dicendo che quella cosa ci piace (un video, un link, un commento, un commento di un commento, un sito etc). Stiamo facendo motivazione. Stiamo dando un feedback positivo alla persona che ha pubblicato il contenuto.

A tutti piace ricevere dei feedback positivi. In un vecchio articolo anni sessanta di Frederick Herzberg, si mette a fuoco la teoria per cui la motivazione si innesca quando si riconosce a qualcuno che sta lavorando bene. Quando gli si regala un feedback positivo che lo sorprende mettendo in luce un comportamento, un tentativo o un risultato che è stato apprezzato.

Ci emozioniamo tutti quando qualcuno ci offre un feedback positivo, ancora di più se davanti ad altri! Ancora ancora di più quando è disinteressato e inatteso. E questo ci fa bene, ci fa desiderare di fare meglio. Ci motiva! Tecniche di coaching e motivazione si sviluppano e continuano a riempire aule e libri con l’evoluzione di questo semplice concetto.

Questa è una delle magie che fanno funzionare i social media/network. Quando qualcuno ci approva, ci fa esistere, ci rende più visibili, ci motiva, ci fa migliorare.

Questo è un regalo che la Generazione Y ci ha fatto.  Grazie ragazzi. Un mondo che si basa sempre di più sul commento positivo. Quando siamo su Facebook o YouTube siamo tutti prodighi di “mi piace”, “mi piaci”, “bravo!”. L’ambiente sociale ci rende generosi e coach.

Sviluppo personale e Social Feedback

[clicca sulla scritta qui sopra per aprire l'infografica sulla Generazione Y (i cosiddetti "Millennials") a cura di Flowtown]

Quando stiamo in azienda,  invece, “regrediamo”. Le email di feedback positivo sono estinte da tempo. Nelle riunioni ci diciamo prima le cose che non vanno, e per il resto non c’è mai tempo. Le idee dei colleghi “non ci piacciono” con facilità. Seth Godin dice che siamo animali strani perché quando qualcuno ha una idea bella prima di noi, ci indispettiamo! Insomma, in ambiente lavorativo “I Like” non si usa molto.

Ecco la nostra occasione: Weconomy come spinta a darci dei feedback positivi. Uscire dalla trappola che in passato ci siamo costruiti con i forum interni. Ci siamo formati su esperienze per cui i forum aziendali sono stati usati per dire “le cose che non vanno e che non ci piacciono”. D’altra parte, le comunità di pratica partono per condividere i problemi. Si parte da “cose che non funzionano” e spesso si scatena polemica o l’effetto AA.

Avete mai visto in passato un post di qualcuno che ci tiene a segnalare una bella idea di qualcun altro o qualcosa che una funzione aziendale ha fatto di particolarmente interessante? Incorniciatelo.

Portiamo “I Like” in campo aziendale e organizzativo tutti i giorni. Incominciamo con le cose che funzionano e con il dare feedback positivi. Abbandoniamo la caccia all’errore.

Se non abbiamo tempo, dedichiamo comunque un mini slot di attenzione del nostro interlocutore per parlare di cose positive e dare feedback “+1”. Il resto del tempo dedichiamolo pure ai problemi, avendo più energia positiva per affrontarli.

Occhio a non cadere nella piaggeria e nella “piacceria”. Occhio a non svalutare la moneta del “feedback” stampandone troppa. Quando serve. Per questo, la sintesi del “mi piace” senza tanti fronzoli è vincente. Mi piace, punto.

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