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Svizzera. Copertina razzista criminalizza il popolo Rom
Zurigo, 14 aprile 2012. Il settimanale di Zurigo Weltwoche ha utilizzato un'immagine del fotografo italiano Livio Mancini per gettare fango sulla comunità Rom e creare un'aura di fobia intorno ad essa, denunciando un aumento dei crimini commessi da bambini Rom in terra elvetica e paventando l'arrivo di nuovi nuclei familiari dalla Romania. Philipp Gut, coautore dell'articolo e vice-caporedattore del periodico, ha spiegato le finalità del pezzo con le seguenti parole: "Bande rom abusano dei figli per scopi criminali. Il vero scandalo è che nessuno di coloro che si dicono indignati facciano qualcosa contro questo abuso". In realtà, è vero che da qualche le rapine sono aumentate, nelle città svizzere, ma nessuna di tali rapine vede fra gli autori un bambino Rom. Riguardo allo stesso fenomeno, politici intolleranti hanno tirato in causa anche la comunità italiana in svizzera o, più genericamente, gli "stranieri". Anche la copertina è una mistificazione, perché il bimbo Rom immortalato da Mancini vive nel ghetto di Giakova, nel Kosovo e mostra un'arma trovata in una discarica: uno dei tanti oggetti che i Rom recuperano tra i rifiuti altamente tossici e poi rivendono in una disperata lotta per la sopravvivenza.
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