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«E' un segno di continuità». Per la panchina torna l'ipotesi Capello, legatissimo al rampollo
I rampolli dei due storici leader bianconeri, l'Avvocato Giovanni Agnelli e suo fratello Umberto, si riprendono in mano la società bianconera. Domani infatti il figlio di Umberto, Andrea, assumerà la carica di presidente. La svolta societaria sarà completata dal nuovo direttore generale.
Torna a farsi concreta l'ipotesi che possa essere Capello a tornare a guidare la Juve
«La Juve è molto importante per la mia famiglia e per me, c'è bisogno di una vicinanza costante». John Elkann spiega così la scelta di affidare la guida del club al cugino. «Con il fatto di aver aumentato il mio livello di responsabilità - aggiunge il neo presidente della Fiat - ho chiesto ad Andrea se fosse stato disponibile a fare il presidente».
«Andrea non è solo un rappresentante della nostra famiglia, - continua - ma è anche una persona che ama la Juventus in modo genuino. Non è solo per questo che diventerà presidente. Andrea ha una reale esperienza nel mondo dello sport, ha lavorato in Juventus, Ferrari, con la Philip Morris per la parte sportiva. Oggi è molto impegnato nel golf con un progetto di rilancio del Royal Park I Roveri, dove tra l'altro la settimana prossima si svolgerà l'Open d'Italia, ed è Consigliere Federale». «C'è un percorso che condividiamo - sottolinea ancora John Elkann - procederemo insieme. Andrea lavorerà fianco a fianco con Blanc, che uscirà rafforzato da una presidenza familiare con cui instaurerà un legame molto stretto». Il dirigente francese resterà infatti amministratore delegato del club. La nomina di Andrea Agnelli sarà operativa alla fine del campionato.
COMMENTI (1)
Inviato il 28 dicembre a 22:52
Frode brevettale da Fiat. La tecnologia ibrida doppia frizione con motore elettrico nel mezzo è stata “mutuata” da un brevetto che la Fiat non ha mai voluto acquistare, ma soltanto spudoratamente copiare. Questa soluzione ibrida sarà un’architettura basica nel programma automobilistico elettrico e ibrido della Chrysler. Invito nel mio blog dove “vitalità” e disinvoltura dei progettisti Fiat appaiono in piena evidenza: http://propulsoreibridosimbiotico.blogspot.com/. Se le industrie possono permettersi impunemente di copiare le idee, in quanto per difenderle occorrono cause costosissime, a cosa servono i brevetti? Come difendere i diritti degli inventori privati? Come possono i nostri giovani trovare coraggio intellettuale se i potentati economici schiacciano i diritti dei singoli? Se vi accingete a richiedere un brevetto oppure proporlo ad un’azienda, la mia esperienza con la Fiat può esservi utile per muovervi con migliore circospezione. (Non è spam! Per favore, non bloccate questo post) Grazie e buon tempo a tutti! Ulisse Di Bartolomei