Jeff Sharlet consegna ai lettori in questo libro, una massiccia dose di scetticismo che trapela da tutti e 13 i saggi in esso contenuti e che parlano di come guadagnare, perdere, mantenere e ciecamente accettare la fede. Il libro appartiene alla lunga tradizione di quel giornalismo narrativo rappresentato al meglio da scrittori come Joan Didion, John McPhee, Norman Mailer Sharlet e merita sicuramente un posto accanto a questi maestri! Ma passiamo a prendere in considerazione alcuni aspetti del volume che del lato nascosto della spiritualità parla senza peli sulla lingua: in un saggio ad esempio, l’autore compie scritturalmente una brillante alchimia che unisce autobiografia e reportage per dare vita alla storia di un gruppo di pseudo/mistici in esilio volontario che adorano Cristo in delle chiese di montagna sperdute nell’entroterra americano e poi si riuniscono in immersioni locali e comuni di una presunta agape fraterna per entrare in contatto col divino. Sharlet visita anche il lato opposto della religiosità ad esempio nel caso “Battlecry”, ovvero la "crociata furiosa dei giovani" del fondamentalismo cristiano. Nel suo racconto, “Battlecry” è il tipo di organizzazione fondamentalista che imbarazza enormemente i cristiani con la sua mentalità "guerriera" e la sua avversione ai "froci, comunisti, femministe e musulmani" quasi che fosse questo un modo di radicalizzare la purezza del messaggio cristiano. Ovviamente in maniera distorta. Questa è la divisione dominante del mondo che "Sweet Heaven" presenta: tra coloro che usano la fede come strumento per rispondere a enigmi difficili della vita e quelli la cui fede è più una benda uno strumento ermeneutica per comprendere la realtà. Ad esempio in un capitolo intitolato "The Rapture", esplorando le stravaganze New Age, Sharlet rivela il suo “dubbio programmatico” e pragmatico. Parla di Sondra Shaye, una sedicente "messaggera delle fate" che adotta una sorta di channelling con Gesù Cristo che l’ha resa famosa tra tutti quelli che devono intraprendere un’azione legale, o una compravendita importante.
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‘Sweet Heaven When I Die: Faith, Faithlessness, and the Country In Between’ by Jeff Sharlet (Norton)
Creato il 27 agosto 2011 da StefanodonnoPossono interessarti anche questi articoli :
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