Girando per i centri commerciali vi sarà sicuramente capitato di buttare l'occhio sulle vetrine di importanti brand di lingerie: baby doll, reggiseni, perizomi e guepiere sparsi tra cupcakes con glasse dai colori pastello (trend della bella stagione), marshmallows e macarons, per non parlare poi delle campagne pubblicitarie e delle sfilate, in cui modelle sembrano delle grandi bambine ammiccanti che indossano con disinvoltura mega borsette a forma di cupcakes. Sembra quasi che i personaggi delle favole dei fratelli Grimm abbiano preso vita.
L'idea del ritorno all'infanzia, ad una ragazzina pre-adolescente tutta colori pastello, zuccherosa che vive nel mondo delle fiabe a me non piace.
Sarà, probabilmente, che non mi piace tutto ciò che è eccessivamente stucchevole nella vita in generale. Sì, chi mi segue su fb, conosce il mio nuovo hobby per i dolci, ma pensandoci bene una torta di cake design esteticamente sarà pure fantastica, talvolta pure buona all'interno, ma dove sono finite le classiche torte con le mele, un pò anche bruttine, che ti ancorano alla realtà senza fantasticare troppo su mondi zuccherosi e colarati, evocati dai invece dalle cupcakes?!
Tuttavia, a quanto pare, la donna "Cupcaketizzata" (cit.), cioè quella donna adulta che si abbiglia con abiti, accessori ed ha atteggiamenti che riecheggiano periodi pre-adolescenziali, è un fenomeno non sottovalutabile.
Donne adulte che terminano una mail o un messaggio con "XO", concetti di BFF, farsi foto con ammiccanti facendo cuoricini e disegnini vari, borsette Hello Kitty e quant'altro.... forse non sarà un pò troppo?
E la "woman-child" (termine coniato dalla giornalista Margaret Wheeler Jonhson per esprimere il fenomeno) trova appoggio e seguito nelle campagne pubblicitarie delle maison di moda a cui facevo riferimento prima, nonché in siti, blog, film e quant'altro.Sinceramente, la donna cupcaketizzata fa venire molti dubbi. Se da un lato tutto ciò può esser visto come un antidoto al momento cupo e insicuro della nostra epoca: il colore pastello, la morbidezza, la dolcezza, talvolta stucchevole, ma rassicurante evocano una realtà in cui rifugiarsi, dall'altro lato mi chiedo: davvero noi donne abbiamo raggiunto un successo e una sicurezza professionale e nella vita in generale tale da poter sembrare serie senza esserlo realmente? E questo atteggiamento woman-child è conseguenza della necessità di sembrare meno minacciose di fronte ad uomini più deboli? E questo lato da bambina, è utile anche a farsi più facilemente strada nel mondo del lavoro?O, alla fine dei conti, è un modo per fuggire dallo stress e dagli anni che avanzano che circondano la donna moderna?