Di solito, un sistema binario è costituito da due componenti, a volte si tratta di due stelle oppure, come nel caso di Swift J1357.2, le due componenti sono una stella e un buco nero, quest’ultimo il risultato dell’esplosione stellare. Nel secondo caso, il sistema stellare viene chiamato sistema binario a raggi-X perché il disco di accrescimento, costituito dal materiale stellare che è stato catturato dal buco nero, emette raggi-X. I ricercatori hanno trovato una struttura sulla parte esterna del disco di accrescimento che causa un abbassamento di luminosità del sistema binario, cosa che non può essere spiegata dall’orbita della stella compagna attorno al comune centro di massa e che viene descritta in appena 2,8 ore, il periodo più breve finora misurato. Un altro dato interessante è che la variazione di luminosità dura qualche volta pochi secondi. I ricercatori non sanno al momento che cosa sia questa struttura ma hanno trovato che essa non presenta variazioni periodiche il che indica che si trova distribuita lungo la verticale nascondendo così alla vista il buco nero. Inoltre, è stato osservato che la struttura si comporta come un’onda e si muove lungo il disco procedendo verso l’esterno e causando una rapida variazione di luminosità del sistema. Il fatto che questa struttura nasconda dalla linea di vista il buco nero è molto importante per lo studio di questi oggetti estremi e per verificare la loro reale esistenza. Infatti, dopo quasi cinquant’anni di studi e di osservazioni, ne sono stati confermati solo 18 nella Via Lattea appartenenti a questi sistemi binari e in nessuno di essi esiste un fenomeno di eclissi che blocchi l’emissione dei raggi-X. Gli scienziati hanno perciò ipotizzato che molti buchi neri non possono essere osservati a causa dell’angolo a cui essi si trovano rispetto alla linea di vista e, forse, questo potrebbe essere dovuto anche alla presenza di strutture simili a questa osservata nel disco di accrescimento di Swift J1357.2 che blocca, appunto, l’emissione dei raggi-X.
Di solito, un sistema binario è costituito da due componenti, a volte si tratta di due stelle oppure, come nel caso di Swift J1357.2, le due componenti sono una stella e un buco nero, quest’ultimo il risultato dell’esplosione stellare. Nel secondo caso, il sistema stellare viene chiamato sistema binario a raggi-X perché il disco di accrescimento, costituito dal materiale stellare che è stato catturato dal buco nero, emette raggi-X. I ricercatori hanno trovato una struttura sulla parte esterna del disco di accrescimento che causa un abbassamento di luminosità del sistema binario, cosa che non può essere spiegata dall’orbita della stella compagna attorno al comune centro di massa e che viene descritta in appena 2,8 ore, il periodo più breve finora misurato. Un altro dato interessante è che la variazione di luminosità dura qualche volta pochi secondi. I ricercatori non sanno al momento che cosa sia questa struttura ma hanno trovato che essa non presenta variazioni periodiche il che indica che si trova distribuita lungo la verticale nascondendo così alla vista il buco nero. Inoltre, è stato osservato che la struttura si comporta come un’onda e si muove lungo il disco procedendo verso l’esterno e causando una rapida variazione di luminosità del sistema. Il fatto che questa struttura nasconda dalla linea di vista il buco nero è molto importante per lo studio di questi oggetti estremi e per verificare la loro reale esistenza. Infatti, dopo quasi cinquant’anni di studi e di osservazioni, ne sono stati confermati solo 18 nella Via Lattea appartenenti a questi sistemi binari e in nessuno di essi esiste un fenomeno di eclissi che blocchi l’emissione dei raggi-X. Gli scienziati hanno perciò ipotizzato che molti buchi neri non possono essere osservati a causa dell’angolo a cui essi si trovano rispetto alla linea di vista e, forse, questo potrebbe essere dovuto anche alla presenza di strutture simili a questa osservata nel disco di accrescimento di Swift J1357.2 che blocca, appunto, l’emissione dei raggi-X.
IAC: IAC researchers discovered the mysterious structure of a black hole seen edge on arXiv: A Black Hole Nova Obscured by an Inner Disk Torus