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Swimming Pool

Creato il 28 giugno 2013 da In Central Perk @InCentralPerk
Once Upon a Time. -2003-
Nonostante qualche difetto qua e là, François Ozon mi aveva abituato a trovarmi sempre davanti a pellicole esteticamente e tematicamente interessanti.
Con CinquePerDue, ad esempio, la semplicità del tema (la crisi e la fine di una coppia) era aggirata grazie alla costruzione della sceneggiatura a ritroso, con Potiche era invece l'ambientazione retrò e il potere alle donne a catturare.
In Swimming Pool, però, nonostante la presenza di protagoniste a loro modo diametralmente intriganti, l'appeal non decolla.
Swimming Pool
Il film parte dal bisogno di una scrittrice -Srah Morton- di trovare ispirazione, motivo per cui il suo editore decide di prestarle la sua villa in Francia dove poter trovare pace e tranquillità. Quest''apparente tranquillità viene però sconvolta dall'arrivo improvviso della scatenata figlia di questi, Julie. Discinta e parecchio facile, inizia a monopolizzare la casa facendo così partire un vero contrasto con Sarah. Rigida e bacchettona una, libertina e con ospiti maschili sempre diversi la seconda, la loro convivenza non sarà affatto facile, ma pian piano, oltre allo scandalo, Sarah sente un'empatia e una curiosità morbosa verso la giovane che finisce così per essere fonte d'ispirazione per il suo nuovo romanzo.
Quando però non ci si aspetta altro che una escalation senza risoluzione tra i modi delle due, con un approfondimento verso le turbe e le ossessioni che le riguardano, ecco che arriva il colpo di scena: non solo riescono in qualche modo ad avvicinarsi, ma a renderle ancora più complici avviene un omicidio, le cui ripercussioni le segneranno.
Swimming Pool
Cosa c'è che non va in tutto questo?
C'è che il ritmo che François Ozon dà al suo film è parecchio lento e soporifero, con solo le prestazioni di Julie a risollevare l'attenzione. Le due protagoniste -Charlotte Rampling e la provocante Ludivine Sagnier- sono molto in parte ma manca qualche sprizzo, quel nonsochè che renda il tutto più accettabile. Non basta infatti l'ambientazione da sogno, né le grandi panoramiche a mostrare un paesino e una villa da sogno.
Certo, il finale, con un colpo di coda, ribalta tutta la situazione creata, portando ad un linguaggio meta cinematografico e/o metaletterario che lascia perplessi, ma non risolleva un film che non riesce a convincere appieno e che non conquista come invece ci si aspetta. Peccato.
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