Ma a differenza, per esempio, di un Ver llover (2006) con il quale condivide la stessa vetrina (Cannes), un simile premio (Giuria contro Palma) e una medesima impostazione derivativa, il corto belga riesce nel suo piccolo ad irrobustire il modesto intreccio occupandosi del sogno della protagonista. Niente di sconvolgente perché far confluire verso gli occhi di chi guarda il contrasto obesità/leggerezza è un atto lampante, tuttavia la costruzione di alcune dinamiche (tipo la ragazzina che arriva a rubare i soldi alla mamma) pur girando al minimo edificano un briciolo di aspettative che confluiscono in un non-finale timidamente coraggioso: non si saprà se Chantal vincerà la gara, eppure il solo vedere che comunque l’ha iniziata, anche con i vecchi occhialetti, trasmette un sottile conforto.
Ma a differenza, per esempio, di un Ver llover (2006) con il quale condivide la stessa vetrina (Cannes), un simile premio (Giuria contro Palma) e una medesima impostazione derivativa, il corto belga riesce nel suo piccolo ad irrobustire il modesto intreccio occupandosi del sogno della protagonista. Niente di sconvolgente perché far confluire verso gli occhi di chi guarda il contrasto obesità/leggerezza è un atto lampante, tuttavia la costruzione di alcune dinamiche (tipo la ragazzina che arriva a rubare i soldi alla mamma) pur girando al minimo edificano un briciolo di aspettative che confluiscono in un non-finale timidamente coraggioso: non si saprà se Chantal vincerà la gara, eppure il solo vedere che comunque l’ha iniziata, anche con i vecchi occhialetti, trasmette un sottile conforto.
Potrebbero interessarti anche :