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Creato il 13 gennaio 2012 da Harlan1985
Mi piace l'uguaglianza, l'idea che tutti nascano con le stesse opportunità e gli stessi, fondamentali diritti che derivano dall'essere umano. Questa è una cosa molto di sinistra, però mi piace anche l'idea che assieme a questi diritti fondamentali ci sia un altro tipo di diritti, la cui applicazione non può prescindere dall'osservazione di determinati doveri e dal rispetto delle regole stabilite, il che ci conduce al concetto di disciplina, e la disciplina è una cosa notoriamente di destra. Io sono per la disciplina, quindi sono di destra, e lo sono anche perché credo nella libertà di comprarmi una casa, fare una vita che non sia solo un tragitto casa-lavoro e viceversa, e perché credo che avere una gratificazione economica non sia una cosa malvagia. Sono molto di destra, in questo. Allo stesso tempo, però, sono un comunista duro e puro, un radicale, perché credo che la ricchezza possa essere lecita fino a un certo punto, che superata una certa soglia entri in un pianeta a sé stante in cui le regole condivise smettono di valere, e in cui tutto assume una dimensione iperbolica, grottesca. Per questo credo che la ricchezza spropositata sia un male, non soltanto da un punto di vista etico ma anche e soprattutto da un punto di vista oggettivo, matematico direi, perché se la bilancia pende troppo da una parte a un certo punto si ribalta. Nel mio mondo ideale nessuno può guadagnare più di tanto, anche se è un grande imprenditore che dà lavoro a migliaia di persone, anche se è un illuminato che ha migliorato la vita di tutti. Nel mio mondo ideale niente giustifica che un solo uomo possieda una quantità di denaro paragonabile al bilancio di un'intera nazione. Per questo motivo sono molto, molto di sinistra.
Mi piacciono tutti i tipi di giustizia: la giustizia sociale, il che mi rende parecchio di sinistra, e la giustizia dei magistrati, e quindi la giustizia data dal rispetto delle leggi. Spesso legge e giustizia non vanno di pari passo, ma come ho detto prima penso che non possa esistere società civile in cui vengano rispettati i diritti se prima non si stabiliscano le regole in base alle quali questi diritti possano essere esercitati, e le regole sono le leggi, e vanno rispettate anche se non ci piacciono, anche se non ci sembrano giuste. Molto, molto di destra questa idea.
Forse sono di destra anche perché credo che il diritto al voto non sia un diritto fondamentale e inalienabile, ma un diritto che uno deve conquistarsi. Il popolo deve decidere da chi deve essere governato, ma il popolo deve saper decidere, altrimenti il governo diventa populista, termine divenuto fin troppo familiare alle nostre orecchie. Io faccio fatica ad accettare che il mio voto equivalga a quello di un tizio che non sa qual è la capitale d'Italia, o che non conosce le regole fondamentali della democrazia in cui vive. Questo concetto in un certo senso crea cittadini di serie A e di serie B, e lo Stato deve prodigarsi perché non ci sia nemmeno un cittadino di serie B, ma poi esiste la coscienza e l'interesse individuale, e fino a quel punto lo Stato non riesce ad arrivare. Idea tremenda, di destrissima, questa.
Sono di sinistra perché credo nella pace e nella convivenza civile tra i popoli e le persone, e credo che per raggiungerla esista un'unica strada: il compromesso, il punto d'incontro in cui le due fazioni litigiose riescono a darsi la mano, magari ingoiando qualche rospo, ma ammorbidito dal pensiero degli scontri e del male che si sono evitati. Se nessuno vuole scendere a compromessi, se tutti sono inchiodati alla loro convinzione che può essere giustissima, ma che può anche andare contro ogni logica, buonsenso o umanità, allora il conflitto è inevitabile, a volte addirittura necessario. Sono di sinistra perché ammiro il Che e i partigiani che hanno combattuto e ucciso per difendere un'idea di libertà che è anche la mia, ma allo stesso tempo sono di destra, perché se reputo una guerra giusta non posso che essere di destra. Ma non posso essere di destra. D'altra parte sono sempre stato di sinistra. Forse non sono più di sinistra. Forse sono sempre stato di destra. Forse mi sono dimenticato cosa siano la destra e la sinistra, o forse dovremmo dimenticarcene. Forse dovremmo smettere di usare questi due termini come pezzi di granito inamovibili, perché le cose cambiano. Anche alcuni dogmi religiosi sono stati superati, possibile che i concetti di destra e sinistra siano più dogmatici dei dogmi?
Ma forse mi sbaglio, perché io non posso non essere di sinistra. A volte un po' tendente a destra, ma sostanzialmente di sinistra.
Chiamate uno psichiatra.

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