Già tre anni fa ci occupammo su questo sito della crisi siriana ipotizzando che si trattasse di una complessa partita a scacchi tra la Russia (che appoggia al Assad) e gli USA (che appoggiano più o meno apertamente le forze che vorrebbero rovesciare il governo in carica). Non ci siamo sbagliati: siamo di fronte ad una partita a scacchi che potrebbe cambiare radicalmente i rapporti di forza nella regione medio orientale e data la sua importanza strategica ii rapporti di forza su scala globale.
Da una settimana assistiamo infatti al diretto intervento della Russia nella crisi tramite l’uso della sua forza militare. Tale intervento – a detta di molti esperti militari – sta letteralmente demolendo le forze anti Assad che ormai riattraversano il confine per mettersi al sicuro.
In questa situazione evidentemente favorevole alla Russia e ad Assad si sono levate alte le proteste degli occidentali che prima hanno protestato perchè l’aviazione russa bombarda anche i cosiddetti “oppositori moderati addestrati dalla CIA” e poi hanno preteso (così ha dichiarato l’ambasciatrice all’ONU degli Stati Uniti Samantha Power) che la Russia comunicasse i propri bersagli precisamente e con una settimana d’anticipo. E’ evidente che tali pretese sono state fatte cadere nel vuoto dalla Russia che ha continuato nella sua azione militare.
Oggi però il New York Times ha disvelato la nuova strategia occidentale: gli USA hanno deciso di appoggiare, anche con raid aerei, un’offensiva (immaginiamo pianificata su due piedi) di una coalizione curda e dei cosiddetti “oppositori moderati” contro Raqqa, la capitale siriana del cosiddetto stato islamico (ISIS).
Appare evidente che con questa mossa gli americani vogliano guadagnare terreno ed evitare che i siriani e i loro alleati russi riescano a riconquistare tutta la Siria grazie alla demolizione dei gruppi di opposizione ed in particolare dell’ISIS. Una situazione pericolosissima: i russi hanno fino ad ora bombardato qualunque avversario (armato) di Assad considerando – appunto – tutti i gruppi armati di opposizione come terroristi. Cosa potrebbe vietare, se queste sono le regole d’ingaggio dell’aviazione russa, che la coalizione appoggiata dagli USA venga bombardata?
E’ evidente che la mossa americana sia un azzardo enorme e pericolosissimo, una mossa disperata per evitare che il governo legittimo riprenda il controllo su tutto il territorio della Siria e che potrebbe portare ad un confronto diretto tra l’aereonautica americana e quella russa sui cieli siriani.
La partita a scacchi siriana continua e vittoria e sconfitta decideranno chi sarà la potenza egemone nel Medio Oriente in questa prima metà del XXI secolo.