
I tabaccai scendono sul piede di guerra e proclamano uno “sciopero ad oltranza” se non sarà aumentato l’aggio sulle sigarette, attualmente al 10%.
La federazione dei tabaccai (Fit) ha annunciato che il primo giorno di sciopero sarà lunedì 3 marzo dalle 9 alle 12 e la protesta proseguirà per tutti i lunedì successivi. Proclamato anche lo stato di agitazione permanente.
Negli ultimi 10 anni, si è registrata una contrazione delle vendite di circa 21 milioni di chilogrammi, di cui oltre 10 milioni solo nel periodo 2011/2013.
Il prezzo finale di vendita al pubblico di un prodotto risulta dalla somma di più componenti: a quelle fiscali si aggiungono l’aggio del rivenditore, nella misura fissa del 10% del prezzo, e la quota di spettanza del produttore che è residuale rispetto al prezzo scelto dallo stesso produttore.
Il sito di Dogane-Monopoli fa un esempio concreto: per un pacchetto di sigarette con un prezzo pari a 100 si ha che (valori arrotondati): 58,5 verranno versate nelle casse dell’erario a titolo di accisa; 17 andranno, ugualmente, allo Stato per il pagamento dell’Iva; 10 ricompenseranno il rivenditore; 14,5 costituiranno l’incasso per il produttore. Sui tabacchi lavorati quindi, la tassazione sfiora il 75% del prezzo finale.