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TABELLA – Sponsor e soldi, che differenza tra Napoli e le grandi d’Italia e d’Europa

Creato il 15 luglio 2014 da Vesuviolive

Sarà che in Italia i talenti scarseggiano e lo abbiamo visto nella recente edizione dei Mondiali brasiliani. Una Nazionale che sperava nei colpi a sorpresa e nel talento di Mario Balotelli, praticamente le preghiere di gran parte dei tifosi, allenatore e stampa erano rivolte ad un calciatore che fin qui ha dimostrato poco di quanto realmente potrebbe fare. Non ci sono più i Gianfranco Zola, i Roberto Baggio, quei calciatori, cioè, in grado di risolvere le partite da soli e di esportare il movimento calcistico italiano in tutto il mondo, dando lustro a tutte le società impegnate in Europa. E così strada facendo il nostro campionato si è impoverito di talenti, i più bravi vanno via e le nostre società rischiano il tracollo finanziario se andiamo a paragonare i fatturati con le dirette competitors continentali. E’ delle ultime ore la notizia che il Manchester United ha siglato un accordo commerciale con l’Adidas per ben 10 anni a cifre per noi italiani pazzesche: più di 900 milioni di euro!!! E allora se all’estero i grandi marchi sportivi sono disposti a sborsare cifre del genere non dobbiamo meravigliarci se le squadre nostrane fanno una gran fatica. E’ inutile pensare di avere grandi manager e risorse che non siano economiche e poter stare al passo delle grandi. E la situazione qui sopra descritta riguarda anche il Napoli. La società azzurra guadagnerà la modica cifra di 7 milioni annuali contro i 94 del Manchester United e i 29 della Juventus. Una situazione che fotografa le difficoltà di rimanere a grandi livelli con entrate minori. L’ingegno, la competenza, i vivai serviranno anche ma se manca la moneta sonante i grandi obiettivi potremmo soltanto sognarli. Questa enorme differenza si ha solo nello sponsor tecnico, ma se andiamo a fare una conta di tutte le altre entrate come Tv e stadio allora la pochezza economica del movimento calcio italiano sembra non avere speranze.


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