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Table Top Racing – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 07/08/2014

Cover Table Top Racing

Mobile - PS Vita TESTATO SU
PSVITA

Genere: ,

Sviluppatore: Playrise Digital

Produttore: Ripstone Publishing

Distributore: Android, iOS, PSN

Lingua: Italiano

Giocatori: 4

Data di uscita: 28/03/2014

VISITA LA SCHEDA DI Table Top Racing

Pro-1Un buon numero di contenuti Contro-1Mancanza di personalità

Pro-2Un racing dalla doppia natura e prospettiva Contro-2La visuale posteriore affidata al touch pad alla lunga è snervante

Pro-3Il comparto grafico Contro-3Il comparto sonoro

La realtà vede PS Vita sorretta dalle produzioni indie, da qualche free-to-play e da qualche gioco con budget più importante, ma è altrettanto tangibile lo spostamento che sta avvenendo di alcuni titoli, prima solo mobile, sulla portatile Sony. Del resto proprio la povertà di titoli tripla A libera quello che diventa un campo fertile per i team più piccoli, tanto più quando si presenta l’occasione di portare un gioco pronto e fatto su una nuova piattaforma. È il caso di Table Top Racing, che dai dispositivi iOS e Android approda anche sul PSN, solo per PS Vita, sviluppato da Playrise Digital che tra i suoi membri vanta gente che ha lavorato a Wipeout, quindi non proprio gli ultimi arrivati.

Table Top Racing

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

Table Top Racing è un gioco di corse ispirato alle intramontabili Micro Machines, piccole macchine che si sfideranno a suon di giri veloci e power up sopra dei tavoli (come suggerisce il nome del gioco), otto in totale, imbanditi ora di attrezzi o giocattoli, ora di cibarie. Dei setting particolari come potete immaginare, ma quello che conta è essere veloci, poco importa se dobbiamo farlo in una chicane di sandwich o tra gli attrezzi di un banco di lavoro. L’esperienza dei componenti del team si vede tutta una volta iniziato a giocare dove il controllo dell’auto risponde perfettamente ai nostri comandi: gli analogici servono l’uno per sterzare (si può usare anche la croce direzionale) e l’altro per accelerare e decelerare, con il dorsale destro si attiva il power up raccolto, tra una selezione che contempla classici di questo genere, dalla bomba al missile autoguidato, dal turbo boost al raggio EMP che può essere usato tra le altre cose anche per contrastare bombe e missili. Con un dito sul touch pad si attiva la visuale posteriore, una scelta anche comoda, ma che sulla lunga distanza diventa un po’ snervante costringendo il giocatore ad assumere una impugnatura che a lungo andare non è confortevole. Il problema è che non c’è nessuna impostazioni comandi, per tanto l’impostazione quella è, e quella rimane. Infine con triangolo si può cambiare la telecamera, tre quelle disponibili: due alle spalle della vettura, con una a media distanza e un’altra ravvicinata, mentre la terza porta la visuale dall’alto. Questa possibilità cambia un po’ le carte in tavola in termini di gameplay e offre due punti di vista diversi con cui correre cambiando di concerto anche il tipo di guida. Quello che però non cambia è l’obiettivo di percorrere la migliore traiettoria possibile, è quello che fa la differenza ed è il primo aspetto su cui concentrarsi. Detto questo è ovvio che questo passaggio avviene attraverso la memorizzazione delle piste, o tavole, che come accennato sono otto ma il numero raddoppia con altrettante varianti da percorrere in senso inverso.

Il parco modalità offre un buon numero di contenuti, la cui prima portata è rappresentata dalla Carriera composta di quattro tornei man mano più corposi e ostici che si snodano in 5 tipologie di corsa di stampo classico, i cui obiettivi sono fare uno o più giri di pista con e senza turbo rientrando sotto il tempo stabilito; gareggiare a chi arriva primo con e senza armi; corsa ad eliminazione in cui a ogni giro di pista l’ultimo viene eliminato. Tutto molto tradizionale come la progressione di gioco, che usa il sistema a stelle, una per ogni posizione del podio, per proseguire tra un evento e l’altro, e le monete d’oro per comprare macchine (16 in tutto), upgrade, cerchioni o verniciature tra una modesta selezione. A concludere la rassegna delle modalità ci sono gli eventi Derapata che per parteciparvi necessitano di macchine senza aderenza il cui scopo è ovviamente derapare tra una curva e l’altra totalizzando il massimo punteggio possibile; gli Eventi speciali che propongono la stessa tipologia di corse della Carriera, via via sempre più difficili, dove occorrono un determinato livello di esperienza e in alcuni eventi  una specifica macchina, spalmandosi su quattro livelli di difficoltà che metteranno veramente alla prova le vostre abilità di guida; infine il Multigiocatore per 4 persone, offline oppure online. Su quest’ultima modalità purtroppo nelle nostre ricerche non abbiamo trovato quasi nessuno, abbiamo disputato un solo match con un solo giocatore ed è andato tutto liscio, ma non possiamo essere più precisi su eventuali problemi di lag o altro. Ultima, la sezione delle classifiche, chiude il cerchio delle opzioni disponibili. Sul comparto tecnico Table Top Racing si comporta molto bene, già sui dispositivi mobile offriva una bella grafica in alta risoluzione con una fluidità a 60 fotogrammi, altrettanto bene si comporta su Vita. La colonna sonora invece vanta poche melodie ma piacevoli che si possono disattivare dalle opzioni lasciando in pista solo gli effetti sonori che a dire la verità sono un po’ al di sotto degli standard, con una equalizzazione audio generale non perfetta.

Table Top Racing – Recensione IN CONCLUSIONE
Il prezzo di 5,99 euro richiesti da Table Top Racing lo rendono appetibile se siete alla ricerca di un gioco di corse in generale, di un combat racing o di titolo con visuale dall’alto. Un numero di contenuti all’altezza, un buon sistema di guida, una grafica e una fluidità molto buone sono i cavalli di battaglia del titolo Playrise Digital, a cui imputiamo due difetti: il primo legato all’impossibilità di trasferire la visuale posteriore a un altro tasto diverso dal touch pad, veloce e pratico, ma che alla lunga costringe a un’impugnatura della console non confortevole; il secondo legato alla mancanza di originalità, è tutto fatto bene ma molto tradizionale, e questo aspetto nelle nostre ore di gioco si è fatto un po’ sentire. ZVOTO 8
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