Celebriamo il giorno del Ringraziamento con l'ultima espansione di Borderlands 2
Il ciclo di espansioni Headhunters per Borderlands 2 si basa su un concetto molto semplice: offrire agli irriducibili cacciatori della cripta di Pandora dei contenuti di modeste dimensioni ad un prezzo accattivante.
Nel mondo creato da Gearbox, però, si sa che nulla è davvero normale: ecco quindi che i DLC che fanno parte di questa collana non si limitano soltanto ad aggiungere missioni, scenari ed armi nuove, ma si divertono a parodiare le festività coincidenti con il loro periodo di uscita. Se dunque il precedente T.K. Baha's Bloody Harvest di ottobre presentava un setting chiaramente ispirato ad Halloween, nel qui presente The Horrible Hunger of the Ravenous Wattle Gobbler omaggia il giorno del Ringraziamento mettendo i protagonisti alla caccia di un terribile tacchino gigante...
Televisione di qualità
Oltre che per un titolo quasi impronunciabile, The Horrible Hunger of the Ravenous Wattle Gobbler si distingue anche per il ritorno di uno dei personaggi più amati di Borderlands 2, ovvero Mr. Torgue. Lo ritroviamo nelle vesti di presentatore di un improbabile reality show nel quale i concorrenti devono cercare di uccidere il famigerato tacchino da guerra, un enorme bestione che non è mai stato sottomesso da nessun avversario. Proprio mentre il cacciatore della cripta sta per partecipare come nuovo sfidante, Mr. Torgue gli rivela che lo spettacolo è stato truccato dai produttori che hanno alterato la creatura fino a renderlo pressoché invincibile: sarà dunque compito del protagonista porre fine a questa truffa, trovando un punto debole nel tacchino e sfruttandolo per averne la meglio, il tutto sotto la guida di un Mr. Torgue desideroso di mangiarselo.
Se le premesse di questo DLC sono bizzarre persino per gli standard a cui ci ha abituato Gearbox, non lo è di meno lo svolgimento dell'impresa: ci si ritrova infatti subito nelle cucine destinate alla preparazione del mangime per il tacchino, impegnati a combattere contro cuochi ed affini. Si tratta dell'ennesima reskin di nemici già incontrati milioni di altre volte su Pandora, ma l'effetto finale rientra fra i più riusciti di tutte le espansioni uscite finora, grazie ad avversari divertenti sia per il look sia per i nomi che portano (uno su tutti: Gouda Ramsey). Fra una sparatoria ed una raccolta di bottino, c'è persino il tempo di scorgere una citazione a The Hunger Games, dato che ad un certo punto della quest cominciano ad apparire dei Tributi provenienti da diversi villaggi di Pandora, avversari più temibili della norma e che possono dare del discreto filo da torcere. Pur non vantando una dimensione particolarmente estesa, dunque, la mappa che ospita The Horrible Hunger of the Ravenous Wattle Gobbler offre senz'altro una bella densità di scontri ed un paio di casse di armi capaci di regalare equipaggiamento interessante, due elementi che da soli basterebbero già a giustificare il modesto esborso di denaro necessario per acquistare l'espansione.
Viva la nonna
Il tacchino da guerra è poi un boss di tutto rispetto, considerando anche che si presenta circondato da tutta una serie di Tributi fermamente intenzionati a complicare la vita dei cacciatori della cripta: una sfida appetibile ai giocatori più smaliziati, che di certo non si faranno sfuggire l'occasione di affrontare l'incontro con altri tre compagni al fine di massimizzare la difficoltà e le ricompense derivati dalla vittoria.
Completata la quest principale, poi, The Horrible Hunger of the Ravenous Wattle Gobbler si chiude in bellezza con una delle missioni secondarie al tempo stesso più assurde e geniali che siano mai state concepite dai designer di Gearbox. Bisogna dunque parlare con la signora Flexington (la nonna di Mr. Torgue, diversa da lui praticamente solo per la capigliatura e l'abbigliamento) e semplicemente riuscire ad arrivare alla fine del suo racconto, una storia lunghissima senza capo né coda condita da tutta una serie di divagazioni e dimenticanze tipiche della senilità. Senza voler incorrere in spoiler, diciamo solo che la ricompensa che si ottiene alla fine di questa grande prova di pazienza è di quelle da applausi a scena aperta, per non parlare del fatto che in seguito si sblocca una seconda sotto-quest catalogata come difficoltà raid che prevede di dover ascoltare uno sproloquio ancora più duraturo ed arzigogolato del precedente. Si tratta insomma del degno coronamento di un DLC che senza dubbio vale i soldi che costa, capace di divertire sia per le sue caratteristiche ludiche sia per un buon numero di situazioni umoristiche davvero riuscite. Certo, in due ore si riesce tranquillamente a vedere tutto ciò che l'espansione ha da offrire, ma per i fan di Borderlands 2 che ancora non hanno mollato la presa è un acquisto da tenere in seria considerazione.