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Tacones lejanos o... "Tacchi a spillo"?

Creato il 12 giugno 2011 da Odette
Almodovar è uno di quei registi che o lo ami o lo odi. La sua maniera di fare cinema non è normale, è fuori dal comune. Ha un gusto particolare, ha una sua concezione del bello e dell'arte. Ma soprattutto il suo è un cinema di eccessi, dove si valorizza la stranezza e il bello è quello che non siamo abituati a vedere. E poi Almodovar è tremendamente trasgressivo e non si pone autocensure. I suoi film in questo senso sono tra i più esagerati che ho visto. Molte persone che conosco non lo apprezzano, io lo trovo un grande regista. Nelle sue opere è tutto calcolato, niente è messo a caso, cura l'estetica fino ai minimi dettagli. E poi il suo è un giro di attori privilegiati. Almodovar è un trampolino di lancio e non è facile arrivarci. I film del primo Almodovar sono di dubbio gusto, io stessa non li apprezzo, ma ad un certo punto della sua carriera la svolta. Adesso si è gettato sul trhiller.
Amo moltissimo dei suoi film, li ho visti quasi tutti. Ma uno di quelli che mi piace di più e Tacones lejanos (Tacchi a spillo). Marisa Paredes, grande musa di Almodovar è la madre snaturata di Victoria Abril, altra grande del cinema almodovariano. Nel loro rapporto di amore-odio troviamo uno strepitoso Miguel Bosé nei panni di una drag queen su imitazione della Paredes. Il tutto è peggiorato da un omicidio, e la vicenda è ingarbugliata, la trama ricca, come i film dell'ultimo Almodovar. Il binomio Paredes-Abril è brillante, non si potrebbe chiedere di meglio. Se i risultati sono questi... viva le sue muse!

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