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Taekwondo: l’oro olimpico di Carlo Molfetta

Creato il 24 dicembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

“Non è nel mio carattere dire “è finita”, posso avere timore, posso pensare che sia difficile, ma arrendermi mai e del resto, se così non fosse, non avrei mai potuto recuperare lo svantaggio a pochissimo dalla fine e in una competizione così importante“.

Soltanto un fuoriclasse è in grado di compiere un’impresa del genere. Quel sabato notte di agosto, penultima giornata dei Giochi Olimpici di Londra, l’Italia era in lotta per due medaglie d’oro: Clemente Russo nella boxe e Carlo Molfetta nel taekwondo. Due incontri quasi in contemporanea che costrinsero gli appassionati a fare zapping da un canale all’altro di Sky. Se Russo, dopo aver chiuso in vantaggio il primo round, dovette inchinarsi all’avversario ucraino, Carlo Molfetta colse un’incredibile medaglia d’oro nella categoria +80kg.

Riviviamo l’incontro: il carabiniere di Mesagne si trova di fronte il 23enne gabonese Anthony Obame. Il colosso africano parte fortissimo e si porta subito in vantaggio 6-1 nel primo round. Nella seconda ed all’inizio della terza ripresa la musica non cambia e Obame si porta sul 9-3 in suo favore. Qui Molfetta decide di rischiare il tutto per tutto, attacca e va segno fino ad acciuffare un incredibile pareggio a 17 secondi dalla fine con un calcio alla testa che porta il risultato sul 9-9. Si va al round supplementare, i combattenti rifiatano e il punteggio rimane invariato. A decidere l’esito del match è dunque la giuria che premia per maggiore combattività l’atleta italiano. I due sfidanti si abbracciano, capiscono subito di aver dato vita ad un grande match e di essere entrati nella storia. Per il Gabon, infatti, si tratta della prima medaglia olimpica della sua storia mentre per l’Italia si tratta della prima medaglia d’oro nel taekwondo, dopo l’argento e il bronzo conquistati da Mauro Sarmiento.

Una gioia che Carlo attendeva da otto anni, quando ai Giochi Olimpici di Atene venne eliminato al primo turno dall’iraniano, poi oro, Hadi Saei Bonehkohal. Poi tanti infortuni alle ginocchia hanno interrotto la carriera del pugliese che tuttavia non ha mai mollato ed è riuscito a coronare il suo sogno: diventare campione olimpico.

foto tratta da ilsecoloxix.it

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OA | Francesco Drago

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