Buongiorno a tutte. Oggi il raffreddore, lo scazzo cosmico e lo scojonamento (termine scientifico) mi hanno asfaltato l’umore e la voglia di fare. Saccheggio questo tag dal blog Arsenico e Vecchi Rossetti. Non ho la più pallida idea da dove nasca, ma è carino e voi ve lo sorbite tutto. Bwabwabwabwa….
1. Quanti anni avevi quando hai cominciato a truccarti?
Truccarmi truccarmi? Seriamente? Perché io ho iniziato ad interessarmi prestissimo al mondo del maquillage, vedendo mia zia che si truccava per uscire. Erano gli anni ’80. Scordatevi il minimalismo di adesso. Il trucco c’era. E si vedeva, pur senza girare come pagliacci. In terza media ogni tanto, quando non mi beccava mia madre e mi puliva la faccia a forza, usavo i trucchi in regalo su Cioè (esiste ancora?). Non so cosa ci fosse dentro, avevano colori assurdi ma mi facevano sentire bella. Il maquillage vero e proprio ho cominciato ad usarlo a quindici anni. Crema, cipria o fondotinta, ombretto, mascara e rossetto. O tutto, o niente. Il mio guaio è sempre stata una pelle danneggiata dall’acne e con tendenze suicide verso il lucido lucido lucido. E poi mi piacevano i ragazzi e volevo apparire carina e a posto.
2. Come ti sei appassionata al trucco?
Per un certo periodo maman acquistò alcuni numeri di Donna Moderna, con in allegato il manuale di bellezza di Gil Cagnè. Per me è stata una Rivelazione. E vedere che monsieur Gil avesse ragione da vendere sulle soluzioni che mi proponeva, seppur indirettamente, ha accresciuto la mia autostima e mi ha impedito, almeno all’inizio, di fare minchiate come l’ombretto verde acido o roba simile.
3. Quali sono le tue marche preferite?
Collistar. Clinique. Sephora. Benefit. Sleek. Barry M.
4. Cosa significa il trucco per te?
L’infinita possibilità di apparire ogni giorno diversa ma sempre te stessa.
5. Se potessi metterti solo 4 prodotti sul viso, quali sarebbero?
crema, cipria, mascara, fard.
6. Qual è la cosa che preferisci del trucco?
Mi fa sentire bene. È come un’iniezione di endorfine da cioccolata, senza calorie.
7. Cosa pensi delle marche meno costose rispetto a quelle più care?
Sono canali differenti rivolti a persone con possibilità economiche differenti. Non è detto che una cipria che costi 2,50 euro faccia schifo, ma d’altro canto è vero e sacrosanto anche il contrario.
8. Che tipo di consiglio daresti a chi è alle prime armi col trucco?
Impara a riconoscere chi posta recensioni positive a causa dei prodotti omaggio da chi posta recensioni obiettive.I primi non hanno niente da perdere, i secondi si mettono in gioco in prima persona. Lascia perdere i tutorial su youtube. Sono makeup spesso irrealizzabili o importabili nella vita di tutti i giorni. Recupera in qualche modo il Manuale di Gil Cagnè e segui i suoi consigli come fossero il vangelo. Ci troverai spiegazioni e dritte che le varie Clio, Giuliana e compagnia cantando si sognano di fornirti.
9. Quali trend di make up non hai mai compreso?
La nail art. Bella, per carità. Ma non ci andrei mai in giro.
10. Cosa pensi della community sul tubo?
Ne ho paura. Le nuove forme di comunicazione generano nuovi mostri. Chi dovrebbe comunicare qualcosa è spesso sgrammaticata, ha un lessico ridotto all’osso e ripete la stessa cosa per tutti e venti i minuti del video. Va bene essere un prodotto amatoriale (anche se la ricezione massiccia di prodotti da pubblicizzare, alla fin fine, mi lascia qualche dubbio sull’onestà intellettuale di chi tesse lodi sperticate a priori), va bene lasciarsi scappare qualche termine dialettale come “ciompa” (=imbranata, per chi vive al di fuori delle Prealpi Bellunesi), ma non va più bene avere difetti di pronuncia, avere fortissime calate regionali e non conoscere il genere delle cose che utilizzi.
Ora, proviamo a dire questo in una comunità di adepte delle guru del makeup (guru de che?!)? Il minimo che ci potrà accadere è la lapidazione…
Non taggo nessuno a mia volta. Continui chi vuole, quando vuole, dove vuole. Ma fatemelo sapere.
Acque pacate e dolci risate finché non ci rincontreremo