Eccoci prossimi a Natale, e non siamo più buoni (leggo su FB dei commenti così intrisi d’odio, egoismo, astio che dei proclami minacciosi dei terroristi islamici possiamo farcene un baffo, i peggiori li abbiamo già fra noi e sono autoctoni) o più rilassati (va di moda lamentarsi della propria vita, dando la colpa a qualcun altro), ma nonostante tutto cercherò di finire con gli auguri di Buon Natale, questo post, che poi è l’acclamatissimo Tag: “Prenderei un caffè con…” che io personalizzo col sottotitolo “Beati i primi perché saranno gli ultimi“.
E’ un tag che ha riscosso un successo prodigioso e io ho avuto l’onore di essere stata nominata (per prima!!! ) dall’ideatore in persona, Piero di Fotogrammi e Pentagrammi. Thank you so much, Piero!
Nella blogosfera è già stato eseguito entusiasticamente da tutti e ora mi ci cimento pure io (per ultima!!! ). Sì, lo so, mi faccio schifo da sola…
Regole:
Usare l’immagine in alto
Citare e ringraziare chi vi ha nominato
Descrivere le tre diverse situazioni così come sono state organizzate
Nominare almeno 10 blogger
UN PERSONAGGIO PUBBLICO O FAMOSO
Prenderei un caffè con Guglielmo Gulotta
“E chi è?”
Dirige la collana di “Psicologia giuridica e criminale” Giuffré Editore, ed è sia avv. penalista che psicologo nonché un sacco di altre cose e un mio mito
Mi sono letta tutti i suoi libri meno uno, ma solo perché continuano a segnalarmelo come non disponibile, e in ogni caso non mi sono arresa e lo sto cercando per altre vie…
“Ah ma che persona pallosa devi essere per desiderare di andare a bere un caffè con un avvocato penalista nonché psicologo!“.
Beh sì, ma ancora non abbastanza pallosa perché c’è gente che continua a chiedermi insistentemente di uscire, soprattutto sotto le feste, quando si aspettano pure lo smack smack finale, gli pseudo bacini rumorosi, dati con lo scambio di auguri (se la stretta di mano è il veicolo di contagio per l’influenza, chissà che ti possono attaccare con lo smack smack di Capodanno, ma vabbè, usanze…).
(QUI un suo video da cui si evince come, ad andarci a bere un caffè non ci si annoierebbe)
Cmq si adatta perfettamente al mio pilastro caratteriale da misantropo (l’umanità è fatta da mentitori, traditori, corrotti e corruttibili e se anche esiste qualcuno sincero, sarà in buona fede ora, ma debole e quando tenteranno di corromperlo, accetterà), perché lo riconosce da lui stesso e lo scrive a chiare lettere: un avvocato non è sempre uno stinco di santo, o la persona più limpida e sincera di questo mondo.
Immagino sia per lo stesso meccanismo mentale che trovo rilassante leggere libri di demonologia… si tratta del Male, son demoni, il loro lavoro è ingannarti; puoi metterti l’animo in pace, non faranno altro, non sbaglierai mai a giudicarle persone peggio di quel che sono, e non cambieranno, mai. E’ cmq una sicurezza.
Trascrivo qualche frase dalla premessa del Trattato della menzogna e dell’inganno, Luisella de Cataldo Neuburger, Guglielmo Gulotta, Giuffrè Editore QUI il libro su ibs
Non omnis qui falsum dicit mentitur (S. Agostino)
Come tutte le persone al mondo gli autori di questo libro mentono: talvolta la fanno franca, talvolta sono scoperti, talvolta si illudono di averla fatta franca. Essendo ambedue anche avvocati appartengono a una categoria che ha certamente molti meriti ma cui solitamente, non si attribuisce la caratteristica della sincerità.
Forse per questo si è voluto, in queste pagnine, indagare sui meccanismi che sottendono alla “interazione sociale bugiarda
Prima di proseguire provate incontrando uno sconosciuto, a mentire deliberatamente rispondendo a sue domande e chiedetegli di mentire rispondendo alle vostre. Avrete circa il 50% di probabilità di indovinare. Se fate questo esperimento con una persona con cui siete coinvolti emotivamente, la percentuale potrebbe diminuire mentre potrebbe aumentare con chi conoscete bene. Se siete del tipo di quelli “che ci sanno fare” nella vita, nel senso che siete abili nell’adattarvi a tutte le situazioni, la vostra abilità nel dire le menzogne sarà maggiore, mentre se è l’altro di questo tipo le vostre possibilità di scoprirle diminuiranno. Se siete una lettrice risulterà che siete più abili a scoprirle che a dirle, l’opposto se siete un lettore. Questo almeno sono i risultati degli studi e delle ricerche di psicologia su cui si fonda gran parte del libro che state per leggere.
Ma per continuare dobbiamo prima tentar di rispondere a un questito posto da Ponzio Pilato, non a caso, durante un famoso processo: “Quid est veritas?” cui daremo risposta alla fine del libro.
UNA PERSONA CHE FA PARTE DELLA MIA VITA REALE
Prenderei un caffè con un’amica con la quale avevo stretto amicizia tempo fa.
Lei era psicologa infantile/ pedagogista, con un bambino piccolo. Non serve dire da che zona provenisse, ma era fuggiasca, perché in quegli anni dalle sue parti si era arrivati al genocidio, ai massacri.
Io cmq non stavo a Trieste, in quegli anni, e mi riferisco qui ad altri luoghi.
Riuscivamo a ritagliarci un po’ di tempo ogni giorno, per andare a prenderci il caffè al bar. La lasciavo ordinare perché imparasse a parlare fluidamente l’italiano; non che ce ne fosse bisogno visto la pila dei libri di pedagogia che si era procurata, da leggere in italiano, ma l’accento straniero restava marcato forte.
Aveva trovato un lavoro serale, fino a mezzanotte in pizzeria, come aiuto cuoca e lavapiatti, perché la sua laurea non era riconosciuta in Italia e poi il suo sogno era ritornare a casa una volta cessata la guerra.
Cominciarono ad indicarla come “quella che ruba lavoro ai nostri“; una volta, in un negozio di abbigliamento dove si era provata un abito trovandolo però non adatto a lei, le si chiese di non mettere più piede là dentro, “perché guardi che ho capito da come parla da dove arriva lei!“. E un susseguirsi di episodi simili a non finire.
Me la fecero piangere tante volte. Decisi di schierarmi dalla sua parte e diventai orgogliosamente l’asociale della zona.
Nello stesso periodo in cui, finiti gli eccidi, lei riuscì a tornare a casa, mi trasferii anche io e un paio di volte, così non ci sentimmo più; io non sapevo dove era lei e lei non aveva idea di che fine avessi fatto io.
Mi resta un bel ricordo di questa persona.
UN BLOGGER DELLA MIA COMUNITA’
Beh visto come mi son comportata come tempistica per questo tag, direi che, se c’è qualcuno fra i blogger a cui va offerto un caffè e in qualche bellissimo caffè storico del centro, questo è proprio Piero.
Nomine
Avete già risposto tutti a questo Tag quindi più che 10 richieste per continuare il gioco, le seguenti nomine sono 10 consigli a tutti quanti su blog carini da seguire.
E i miei sinceri auguri di Buon Natale, che estendo a tutti!
Bloody Ivy
Parole Imbelli Merry Christmas, fantastica Lory!
Ingredienti Cosmetici Buon Natale, Barbara!
La Cucina di D è la pagina facebook, il blog ufficiale invece è questo: Donatella Simeone
Latitudini e altre parole
My paper moon
AUGURI!!!! Xmas!!!