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Tagli alle biblioteche: quali soluzioni?

Creato il 11 ottobre 2010 da Mirco
Tagli alle biblioteche: quali soluzioni?Se le premesse sono queste rischiamo che negli scaffali delle novità editoriali delle biblioteche ci troveremo soltanto Pinocchio e i Promessi sposi. Il problema dei tagli alle biblioteche non si risolve neanche regalando libri. Se le amministrazioni comunali sono decise a diminuire i fondi  non è con la beneficenza che si risolve il problema.
Di solito vedo regalare alle biblioteche edizioni obsolete di libri che non hanno alcuna attrattiva per l'utente. Libri strappati, libri con la muffa. Enciclopedie con Yugoslavia e Cecoslovacchia tanto per intenderci. Harmony di vent'anni fa che non leggerebbe nessuno e che crea alla biblioteca problemi di stoccaggio, e di spese quindi. E' sbagliato anche regalare dieci copie di un libro famoso perché anche questo crea problemi di conservazione nel lungo periodo. La cosa migliore sarebbe stilare una wish list: ogni biblioteca dovrebbe creare una mancolista di libri che l'utente può donare.
Il problema di fondo però si risolve con la sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Le amministrazioni devono essere spinte a investire nella cultura e quindi nelle biblioteche (comunali e scolastiche): devono rinnovare i servizi, aumentarli quando possibile, tenere sempre aggiornato il proprio catalogo con novità editoriali: dal best seller del momento, come Acciaio o Il canale mussolini, che hanno venduto rispettivamente 315.000 e 275.000 copie stando a quello che si dice nella fiera di Francoforte, ai libri delle piccole case editrici, perché la biblioteca si deve fare anche promotore delle piccole realtà editoriali e culturali.
Sponsor, perché no? Forse rischiamo che le biblioteche diventino un'ulteriore appendice di qualche grande gruppo editoriale? Non lo sappiamo, lo scopriremo solo vivendo e provando. Rimane il dubbio, in questo caso, che la cultura rimanga cosa pubblica.
Alla fin fine sta alla bravura degli amministratori delle biblioteche trovare una soluzione o un compromesso.
D'altronde la frase di un alto funzionario statale: "Chiedono ancora libri? Ma non glieli abbiamo già comprati l'anno scorso? Cos'è, li hanno già letti tutti?" rivela quanta incompetenza ci sia nelle alte sfere. Ma non sono quelle a cui dobbiamo rivolgerci, meglio andare in biblioteca e fare quattro chiacchiere con il bibliotecario precario o in alcuni casi con il volontario. Chiediamo a lui o a lei cosa fare per aiutare. Sicuramente vi dirà di spargere la voce che le biblioteche, checché se ne dica, ancora esistono.

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