Nell’attesa della fatidica prova costume e in prossimità delle migliaia di articoli che verranno pubblicati al riguardo, ivi comprese le varie buffonate riguardanti i miracoli delle creme anticellulite, vi racconto un’esperienza personale che francamente mi ha lasciato un po’ perplessa. Questi i fatti: giorni fa passeggiando in centro, ho notato un abito in saldo nella vetrina di una boutique. Il prezzo era ragionevole, così sono entrata e ho domandato alla commessa se potevo provarlo. La ragazza mi ha guardato con un certo stupore replicando prontamente che erano disponibili solo taglie piccole. Ho specificato sorridendo che portavo la 42, ma lei, in modo sbrigativo, ha ribattuto che per l’appunto trattavano solo “taglie piccole”, come la 38 e la 40 quindi… Quindi sono uscita guardandola di traverso e senza neanche salutare, anche perché nel frattempo si era girata dall’altra parte della boutique per occuparsi di un’adolescente in evidente sovrappeso, intenta a scegliere un paio di jeans. Non oso immaginare cosa le avrà detto per distoglierla da quel reparto, a occhio e croce la bimba portava come minimo una 46.
Magro è bello, magrissimo è patologico. Considerare grande una 42 impone una riflessione. Certamente una ragazza che a 15 anni è già una 46, se non si dà una regolata, a 20 indosserà una 50.
Le boutique in genere offrono capi fino alla taglia 46, massimo 48, oltre quest’ultima si comincia a parlare di taglie forti e passare a marchi specializzati. Stilisti e redattori di moda continuano a proporre un ideale di bellezza alquanto discutibile che può condurre le più giovani (e non solo), a patire la fame pur di entrare in una 40. L’anoressia nasce sulle passerelle, dove sfilano indossatrici alte 1,80 che non arrivano ai 50 kg, sulle pagine dei magazine in cui sono altrettanto filiformi, mentre fra le quattro mura domestiche giovani e meno giovani si cimentano in diete assurde o assumono sostanze senza controllo medico. Gli stilisti si giustificano affermando che le modelle magre servono per far risaltare le loro creazioni e sono considerate alla stregua di un manichino; su una donna formosa rischierebbero di far passare i loro abiti in secondo piano. C’è da dire che oggi, con l’avvento del digitale, le foto di top model e vip sono tutte photoshoppate e anche se ci fossero delle forme o altri difetti, verrebbero cancellati dal software.Nei paesi industrializzati i disturbi psichici alimentari conosciuti come anoressia e bulimia sono in continua ascesa, per il 90% riguardano donne fra i 13 ed i 30 anni di età; nel terzo mondo queste malattie non esistono. Se l’obesità è una malattia, avere qualche centimetro nei punti giusti è femminilità. Va bene mettersi a dieta col supporto di un medico specialista per cercare di perdere qualche chilo di troppo, ma smettere di mangiare o espellere dal proprio corpo il cibo tramite il vomito o l’assunzione di lassativi, è pericoloso, i disturbi dell’alimentazione possono provocare gravi malattie culminanti fino alla morte. In un’epoca in cui l’immagine è tutto, adeguarsi a modelli improbabili posti in risalto dai media rappresenta per molte persone un obiettivo da raggiungere.
Al contrario, c’è uno stuolo di ragazze/i che se ne infischia di linea e salute, nutrendosi in modo errato e prediligendo ciò che giustamente è chiamato junk food: hamburger, kebab, patatine fritte, snack dolci e salati, bibite gasate, superalcolici, e tanto altro. Si tratta di un tipo di alimentazione molto diffusa fra i giovani. Passare a un regime vegetariano o meglio vegan, non solo tutela la vita degli animali (sorry, ma sono di parte!) ma permette un dimagrimento graduale e costante, oltre alla risoluzione di molti problemi di salute legati all’assunzione di proteine animali.
Colesterolo
A 30 anni si gettano le basi per il corpo che si avrà a 60 e non è prudente invecchiare con molti chili in più. Chi non ha interesse a conservare un fisico in forma e continuerà a ingrassare, dovrà fare i conti con diabete di tipo 2 , colesterolo, trigliceridi, aterosclerosi, che causano patologie molto gravi come l’angina pectoris, l’infarto e l’ictus. Le cosiddette malattie del benessere, provocano malessere :-(
Diabete
Esistono tanti piccoli accorgimenti a costo zero per iniziare a perdere peso senza troppi sacrifici, ho scritto parecchio al riguardo collaborando con medici specialisti in alimentazione e dietologia, così ho stilato una sorta di decalogo:
- Ridurre il sale: il sale (cloruro di sodio) favorisce la ritenzione idrica e quindi la formazione della cellulite. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) gli Italiani usano fino a 10 g al giorno di sale, mentre l’apporto giornaliero non dovrebbe superare i 3 grammi. Non salate mai i cibi durante la cottura, ma eventualmente solo alla fine (come la pasta). È incredibile la quantità di sale che si risparmia! Aggiungere spezie e aromi naturali permette di esaltare il sapore delle pietanze anche meglio del sale. Molti dei cibi pronti, scatolame, dadi, salumi e formaggi, ne contengono quantità industriali;
- Mangiare la pasta solo a pranzo e non tutti i giorni, la sera è meglio evitare i carboidrati, si trasformano in cellulite;
- Ridurre lo zucchero: eliminare zucchero bianco raffinato e preferire quello di canna, bio se possibile, dimenticando merendine confezionate e soste in pasticceria;
- Mangiare la frutta come spuntino o mezz’ora dopo il pasto, preferendo quella di stagione: mele, fragole, kiwi, frutti di bosco, hanno indiscusse proprietà depuranti e sgonfianti;
- Bere: l’acqua ha zero calorie, per cui non fa ingrassare, anzi elimina le scorie e favorisce la diuresi. Bere due bicchieri di acqua prima dei pasti aiuta nelle diete ipocaloriche perché riempie lo stomaco, favorisce la sensazione di pienezza, riducendo l’appetito; durante i pasti è preferibile berne pochissimo, non più di un bicchiere; si consigliano due litri al giorno di acqua oligominerale, scegliendo fra quelle che hanno un basso residuo fisso e modesto contenuto di sodio;.
- No tassativo alle bibite gasate: aperitivi alcolici e liquori, devono essere assunti con moderazione, un bicchiere di vino al giorno, al pasto principale, è permesso;
- No a rosticceria e fritture, ammesso un consumo moderato, no tassativo a snack ipercalorici;
- No a indumenti troppo stretti, pantaloni a vita bassa con rotolini di grasso che fuoriescono in maniera ignobile e indecente, elastici vari e cinture: mettono in risalto la ciccia e danneggiano la circolazione, aumentando gonfiori e ristagno venoso; inoltre sarebbe opportuno alternare ai tacchi alti scarpe alte non più di 5 cm;
- Ai fini di un dimagrimento intelligente, abbinare a una buona dieta almeno un’ora al giorno di attività fisica. Basterà amplificare gradualmente le normali attività quotidiane, come salire le scale a piedi, rinunciare all’auto o al bus, fare lunghe camminate indossando scarpe basse e comode, che non rendano sgradevole e doloroso passeggiare nelle strade accidentate delle città; andare in palestra un paio di volte a settimana difficilmente vi farà dimagrire;
- Considerate l’opportunità di diventare vegan: ciò permetterà di apprezzare e consumare verdure, ortaggi e tanti alimenti che possono essere cucinati in mille modi. Ad es. carciofi, asparagi, bietole, melanzane hanno poche calorie e tante proprietà nutritive.
Ricordate che il termine “Dièta” dal lat. diaeta, dal greco δίαιτα, significa “modo di vivere”. Nell’antica medicina greca, la parola dieta indica il complesso delle norme di vita (alimentazione, attività fisica, riposo, ecc.) atte a mantenere lo stato di salute; oggi, ha assunto un significato più limitato, diretto a definire un regime alimentare ben preciso, seguito per motivi estetici o di salute.
Tornerò sull’argomento, stay tuned :-)
©2014 Mirella Puccio – Tutti i diritti riservati
Fonte grafici “Colesterolo” e “Diabete”: http://www.my-personaltrainer.it/