Bella la penultima pagina del Manifesto di ieri, sabato 17 novembre. Dedicata interamente alla rievocazione di due grandi padri della patria e della sinistra italiana. Al compagno Giuseppe Chiarante, scomparso da pochi mesi, e il compagno Riccardo Lombardi, colui che da dirigente socialista più tenacemente di altri si impegnò per la nazionalizzazione dell’industria elettrica italiana, perché, amava ripetere, bisogna “tagliare le unghie ai monopoli”. E l’autore del ritratto comparso ieri sul Manifesto, Tommaso Nencioni, a proposito della lezione lombardiana spiega che la politica delle nazionalizzazioni nasceva dall’esigenza di “togliere potere di condizionamento a un grumo di interessi nella migliore delle ipotesi particolaristici, nella peggiore antidemocratici”. Facile il paragone e la sovrapposizione con il Trentino di oggi, dominato da un monopolio egemonico cooperativo crescente e pervasivo – la crisi economica ne sta facilitando l’espansione e il radicamento – sull’economia trentina: dall’agricoltura, alle società funiviarie, dall’edilizia al sistema bancario. E’ qualcosa che assomiglia alla ragnatela di un’emergenza democratica.
- Il Manifesto 17 novembre 2012, pg. 15