Cara Virginia, come sai mi piace sfogliare il New Yorker e ci trovo sempre delle vignette bellissime, spesso anche in tema con gli argomenti del nostro blog.
“It’s two sizes too big, but it fits!” Geniale vignetta del New Yorker
Questa mi colpisce per come coglie perfettamente il dramma della taglia: in fondo si tratta di una convenzione e di un numero, la bellezza passa da altre cose, il fascino ancora di più. Ma alzi la mano chi non ha mai barato una volta, raccontando che porta una taglia diversa da quella effettiva… almeno quanti hanno barato sui libri che avevano letto! E la risoluzione della signora del New Yorker è geniale!
Silly Antonia
Cara Antonia, la taglia non è cosa da poco; per anni ho rincorso la taglia ideale e ho sempre mentito sul numero reale per sopperire alla frustrazione di non essere mai della taglia giusta. Taglia giusta per cosa, poi? Per entrare nel capino che ho scoperto col tempo essere soggetto a leggi di profitto, che delle mie “morbidezze” non sapeva che farsene. Mica come i sarti su misura che avevano l’arte di cucirti addosso un vestito fatto appunto a regola d’arte, in grado di vestire anche tutti i difetti che la natura e gli anni ti regalano. Aveva ragione mia nonna, che dell’essere sarta aveva fatto un mestiere. Peccato non si chiamasse Armani.
Virginia