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Taglio del 50% dei permessi sindacali. Ecco i primi punti della riforma Madia

Creato il 26 agosto 2014 da Nicola933
di Erica Vaccaro Taglio del 50% dei permessi sindacali. Ecco i primi punti della riforma Madia - 26 agosto 2014

MadiaDi Erica Vaccaro. Al via il dimezzamento dei permessi e delle prerogative sindacali. In un post apparso sul sito del Ministero per la Semplificazione e la P.A. si legge che in data 20 agosto 2014 il Ministro Madia ha firmato la circolare n.5/2014 in materia di riduzione delle prerogative sindacali nelle Pubbliche Amministrazione.

La circolare fornisce alle Amministrazioni pubbliche e alle associazioni sindacali le indicazioni necessarie affinchè dal primo settembre si possa procedere ad una riduzione al 50% delle prerogative sindacali. Sempre nella circolare si legge che entro il “31 agosto 2014 tutte le associazioni sindacali rappresentative dovranno comunicare alle amministrazioni la revoca dei distacchi sindacali non più spettanti” e a loro volta “le amministrazioni provvederanno a comunicare al Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del consiglio dei ministri la revoca” tutto ciò al fine di garantire il rispetto della normativa.

Il dimezzamento delle prerogative non si applicherà “alle forze di polizia ad ordinamento civile e al corpo nazionale dei vigili del fuoco” in questo caso la riduzione riguarderà il numero dei rappresentanti che potranno partecipare alle riunioni indette dall’amministrazione di appartenenza e sarà di non più di un rappresentante per associazioni.

Lo scopo – si legge nella circolare – dovrebbe essere quello di razionalizzare e ridurre la spesa pubblica ma molti sono convinti che si tratti di una riforma inutile. Secondo il segretario generale aggiunto della Uil Carmelo Barbagallo  “Da tale operazione non scaturirà alcun risparmio per lo Stato; anzi, il rientro dei distaccati comporterà un aumento dei costi per le casse pubbliche, perché occorrerà pagare a questi dipendenti anche il salario accessorio, i buoni pasto e la produttività”.

Nel pubblico infatti la retribuzione dei sindacalisti è a carico dell’amministrazione mentre solo nel privato è la stessa associazione sindacale che retribuisce il sindacalista. Ecco perché si fa fatica a comprendere come si possa ottenere un effettivo risparmio.

Bisogna poi aggiungere che la decisione è stata presa senza indire alcun tavolo di concertazioni con i sindacati il che non potrà far altro che inasprire i rapporti già precari tra Governo e Sindacati.


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