Ha prodotto sorprendenti risultati l’”incontro” (venerdì 06/11/2015 su Rai1 in prima serata) di Valerio Scanu con il personaggio, assurto a vera e propria “icona-transgender”, di Conchita Wurst, vincitrice dell’”Eurovision Song Contest” 2014, quasi una “mission impossible”, un “banco di prova” irto di difficoltà e “scogli” contro cui era possibile finire letteralmente frantumati, visto che si trattava di rappresentare, ad un tempo, il “maschile” e il “femminile”, la leggiadria, l’eleganza, una voce, capace di lanciarsi verso alte vette, confidando in tempi prolungati di resistenza a piena gola, sfaccettata come un prisma, dal timbro particolare e non un semplice “falsetto” qualunque, la notevole espressività e presenza scenica, nonostante, durante l’esecuzione di “Rise like a Phoenix”, l’artista rimanga immobile, illuminata da un cono di luce, veramente “di tutto, di più”.
E il 25enne cantante di La Maddalena ci è riuscito, meritando gli elogi e la promozione a pieni voti di tutta la giuria, l’esultanza dello studio, la “standing ovation” generale, anche dei colleghi che stavolta, finalmente, lo hanno votato, permettendogli di conquistare il vertice del podio e poi, naturalmente, a ruota, raffica di commenti sul Web, “tweet” esaltati, visualizzazioni su “You Tube” a volontà, tutti vogliono Valerio Scanu, che si sta rivelando, da quando è riapparso in trasmissione, la settimana scorsa, un’autentica benedizione per gli ascolti, che avevano registrato una flessione e che ora sono in netta risalita.
Un’esibizione impeccabile, quella del cantante, apparso sicuro fin dalla prima nota, sorretto, a tutto suo vantaggio, da doti vocali di grande spessore e duttilità e da una versatilità imitativa che gli consente di volta in volta immedesimazioni inappuntabili, si pensi anche, fra tutti, alla sua resa di Pino Mango, Anna Oxa, Orietta Berti, Claudio Villa, ma nei panni della Wurst ha persino superato se stesso, in grado di curare attentamente, da perfezionista meticoloso, persino la pronuncia tedesco-britannica dell’altro nel brano oltre che aderente al suo “modello” anche nel volto, sebbene più “paffuto” dell’originale, grazie a un lavoro di trucco sapientissimo, comprese ciglia setose da bambola, chioma corvina sciolta e barba e così anche nelle espressioni facciali e negli atteggiamenti misurati molto “divistici”, certo non erano riproducibili la figura longilinea e il girovita da libellula dell’austriaca, ma Scanu si è fatto da solo questo piccolo rilievo, molto simpaticamente “Conchita peserà come una coscia mia” e Carlo Conti ha confermato l’aspetto sottile della sua ex “ospite d’onore” a Sanremo 2015.
Chissà cosa direbbe la vera Conchita Wurst, se visionasse il video del suo “doppio”, alla folla di consensi entusiastici manca solo il suggello del suo “Wunderbar!” (trad. magnifico) …
Ecco il video dell’imitazione
http://creativemedia3.rai.it/podcastcdn/raiuno/Tale_e_quale_show/Tale_e_quale_Show_EP_Puntate/4659527_1800.mp4e questo l’originale
Articolo a cura di Fede