" Perché ai Mondiali lo svizzero Dzemaili prende il palo all'ultimo secondo? E perché la palla, che dopo aver toccato il palo gli rimbalza sul polpaccio come in un flipper, invece di rotolare dentro esce di un nulla, sancendo la vittoria della sopravvalutata Argentina? [...] E perché il cileno Pinilla ha colpito la traversa contro il Brasile, all'ultimo minuto anche lui? Un tiro al volo di rara bellezza, che se fosse entrato avrebbe cambiato la vita del centravanti del Cagliari e, in peggio, quella di milioni di brasiliani. Ma non è entrato. Mentre i tiri all'ultimo minuto di un Robben o di un Di Maria finiscono quasi sempre dentro e, se prendono il palo, potete stare certi che rimbalzeranno in rete. [...]
Esclusa la iella, è dunque solo una questione di talento? Di predestinazione? [...] Preferisco pensare che Pinilla e Dzemaili colpiscano il palo perché non sono abituati a giocare le grandi sfide. Non è il talento a fare la differenza, ma la consapevolezza nell'usarlo. Che tradotto in vita pratica significa: più uscirai dal guscio delle tue sicurezze e ti cimenterai nelle prove difficili accettando il rischio di perderle, più acquisirai quella magia dell'inesorabile che ti porterà a fare gol nel momento decisivo ".
(dal Buongiorno di Massimo Gramellini del 2/7/2014).