Il mio articolo sulla crisi degli ascolti nei talk show politici di prima serata, pubblicato su Termometro Politico.
Ad un mese dall’inizio della nuova stagione televisiva si può già tracciare un piccolo bilancio degli ascolti. In questo caso, occupandoci dei talk show politici di prima serata, la bilancia tende decisamente al negativo. Vediamo, nel dettaglio, cosa sta accadendo nelle reti generaliste.
Con il passaggio di Giovanni Floris a La7 e l’arrivo di Massimo Giannini a Ballarò, il martedì sera ha visto raddoppiare l’offerta televisiva politica. A questo non è però seguito il moltiplicarsi degli ascolti. Se lo scorso anno Ballarò totalizzava una media del 13% di share, la nuova edizione condotta da Giannini si ferma al 6-7%. Non va meglio a Floris, il suo diMartedì, seppur in recupero rispetto all’esordio, non va oltre il 4%. La somma dei due ascolti quindi non arriva a quelli raggiunti dal solo talk di Rai3 negli anni passati.
Il segnale è chiaro. I programmi di intrattenimento politico sembrano cedere spettatori. Ne sa qualcosa anche Michele Santoro. Il suo Servizio pubblico, in onda su La7, abituato a veleggiare sopra il 10% di share, quest’anno non raggiunge il 6. Se sembrano non avere particolari problemi Piazza Pulita e Quinta Colonna, entrambi in onda di lunedì sera su La7 e Rete4 e stabili attorno al 4-5%, la somma dei dati dei talk segnala un calo complessivo di circa due milioni di spettatori.
Quali sono le cause del trend negativo? Per dovere di cronaca si deve segnalare che gli anni 2010-2012, quelli dell’esplosione della crisi economica, avevano segnato un vero e proprio boom per le trasmissioni di informazione. La somma dei risultati di Annozero e Ballarò, ad esempio, consegnava share del 35% con più di 10 milioni di telespettatori. Gradualmente abbiamo poi assistito ad un costante ridimensionamento dei dati auditel sino ad arrivare ai risultati bassi di oggi.
Probabilmente il pubblico cambia in base alle fasi politiche. Il bipolarismo, che aveva fatto il successo di Santoro e soci , non esiste più. Il conduttore campano ha cercato di cavalcare l’onda grillina ma il panorama politico di oggi, con centrodestra e centrosinistra alleati di governo e dialoganti sulle riforme, provoca un effetto di rigetto in parte degli spettatori più politicizzati. I prossimi mesi però, con l’autunno caldo della riforma del lavoro e la possibilità non così remota di elezioni anticipate, potrebbero far risvegliare gli ascolti dei talk. Saremo pronti a verificare, dati alla mano, come evolverà la situazione.