La prossima intervista farà sicuramente felici gli appassionati di Star Trek: Next Generation e di altre serie televisive.
Tutto comincia con una ragazza appassionata di musica e di danza finita però a fare l'avvocato e che ad un certo punto della sua vita si rende conto che quel tipo di vita non la rende felice.
Cominciamo dall'inizio.
Tutto comincia infatti a Los Angeles, il 27 novembre del 1951 quando la famiglia Snodgrass festeggia l'arrivo di un fiocco rosa; la giovane Melinda Marilyn però non rimarrà a lungo in California.
Dopo pochi mesi infatti la famiglia a causa degli impegni lavorativi del padre si trasferisce nel New Mexico, lì la ragazza impara quello che tutte le ragazze del posto imparano a fare e cioè cavalcare, nuotare, sparare e pescare come se non ci fosse un domani. Ma per Melinda arriva anche qualcosa d'altro.
Un qualcosa che le condizionerà in meglio la vita.
La famiglia ha una gran predilezione per l'arte, il padre in particolare ama molto le musica di conseguenza la giovane figlia comincia immediatamente a praticare danza, canto e studio del pianoforte.
Per un breve periodo iniziale la Snodgrass recita anche nella locale New Mexico Sinphony Orchestra la strada sembra quindi ben delineata, il futuro pare completamente definito. Proprio per questo per poter migliorare professionalmente Melinda M. Snodgrass decide di continuare i suoi studi di canto nel luogo dove l'arte è ancora considerata cosa seria.
In Europa.
Gli anni successivi vedono la Snodgrass impegnata come studentessa di Canto a Vienna, al prestigioso Konservatorium der Stadt Wien, le capita anche di viaggiare in Italia paese da lei molto amato, tuttavia sono proprio quegli studi che le fanno comprendere una cosa importante e che la costringe a dover rivedere le sue scelte.
Infatti confrontandosi con i suoi colleghi provenienti da tutto il mondo Melinda Snodgrass si rende conto di possedere si una buona voce ma di non poter competere con gli autentici talenti con cui divide i corsi
La strada quindi non è più così ben delineata.
La Snodgrass torna così a casa e pur non rinunciando del tutto a studiare Canto si laurea in Storia prima ed in Legge poi. Anche in questo caso la ragazza ama quello che fa, in particolare si entusiasma sui grandi principi e sui grandi ideali del Diritto Costituzionale e sulla Storia del Diritto.
I principi e gli ideali sono una cosa, la pratica quotidiana però si dimostra cosa ben diversa.
In seguito per spiegare la sua decisione di abbandonare la pratica Legale la Snodgrass dichiarerà di aver compreso di amare la Legge ma di detestare profondamente gli Avvocati.
Per fortuna anche nei momenti di crisi si può contare sugli amici.
Ed è proprio un primo amico, lo scrittore Victor Milan, che le consiglia di provare a scrivere mentre un secondo amico anche lui scrittore, un certo George R.R. Martin, le propone invece di scrivere sceneggiature per Hollywood
Siamo arrivati così alla prima parte degli anni '80s e cominciano ad uscire i primi volumi scritti dalla Snodgrass, in molti di essi la scrittrice riversa le sue conoscenze legali, tra gli altri cito la cosiddetta Circuit Trilogy pubblicata a partire dal 1986, basata sulle avventure di un giudice nello Spazio mentre l'anno successivo esce il primo volume di un' altra serie, l'amatissima Wild Cards, una serie di antologie create da George R. R. Martin e curate con l'assistenza della stessa Snodgrass, che scrive anche diversi racconti.
Wild Cards si rivela sin da subito un progetto di enorme successo: un Universo Condiviso ambientato in un mondo, il nostro, che è stato alterato profondamente da uno Xenovirus, il Takis-A, responsabile della nascita di un folto gruppo di Supereroi (eh si, in narrativa niente si crea e nulla si distrugge, al massimo si rielabora). Numerosi scrittori parteciparono alla stesura dei vari racconti, oltre alla stessa Snodgrass possiamo ricordare Walter Jon Williams; Chris Claremont ( lo sceneggiatore storico degli X-Men); Howard Waldtrop; Robert Milan e Lewis Shiner mentre l'idea di un giovanissimo Neil Gaiman venne inizialmente rifiutata da Martin ( per la cronaca, un paio di anni dopo lo stesso Gaiman avrebbe riciclato il concept di quella sua idea rifiutata per creare un nuovo personaggio e una nuova serie a fumetti. Quella serie si sarebbe chiamata Sandman, ma questa è un'altra storia.....)
A tutt'oggi il mondo di Wild Cards ha superato quota ventidue antologie e la cosa non sembra voler finire qui.
Ma, come dicevo, l'attività della scrittrice non si ferma alla narrativa stampata, ben presto arrivano le sceneggiature per diverse serie televisive.
Si parte nel 1989 quando alla scrittrice viene commissionata la stesura di un episodio della serie Star Trek: Next Generation, così giusto per provare.
Il risultato è l'episodio La Misura di un Uomo
Forse uno dei più belli di tutta la serie.
La trama descrive un processo per stabilire l'umanità o meno di Data, altrimenti l'androide finirà vittima degli esperimenti di uno scienziato decisamente troppo superficiale e narcisista fornisce l'ennesima occasione, la migliore, alla scrittrice per attingere alle sue conoscenze legali e anche per poter imbastire una discussione sui grandi principi etici e filosofici della giurisprudenza.
Programmato come nono episodio della seconda stagione La Misura di un Uomo diventa ben presto uno dei preferiti dai fan permettendo alla sceneggiatrice di poterne scrivere in seguito altri quattro.
Ma non la Snodgrass non si occupa solo di Star Trek, numerose sono le serie per cui la sceneggiatrice scrive almeno un episodio: Oltre la Realtà (Beyond Reality) 1 episodio; SeaQuest DVS 1 episodio; The Outer Limits 5 episodi; Profiler- Intuizioni Mortali 4 episodi così gusto per rimanere solo sulle produzioni legate agli argomenti che interessano Nocturnia.
Per quanto riguarda la serie crime Profiler, inoltre, la scrittrice per un certo periodo (13 episodi) ne diventa anche consulente alla produzione.
Passano così gli anni e la strada ormai risulta quella giusta.
Melinda M. Snodgrass non si è mai fermata: continua a dirigere l' impresa di famiglia, continua ad amare i cavalli (e a partecipare a qualche torneo), ma soprattutto continua a scrivere (alle volte utilizzando lo pseudonimo Phillipa Bornikova)
Non solo racconti e romanzi (alle volte legati a Star Trek), ma anche sceneggiature.
Da tempo la scrittrice è infatti impegnata sull'adattamento di Wild Cards per il Cinema.
Presto vi proporrò l'intervista che l'artista mi ha concesso, nel frattempo se avete voglia di approfondire il suo blog lo trovate QUI.