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Talking point: kikolle lab, uno spazio per e a misura di bambino… anche nel design!

Creato il 27 gennaio 2014 da Artisignexplosion @ArtisignExp

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Oggi, iniziamo la settimana con due donne che hanno deciso di fondare a Milano uno spazio polifunzionale dedicato ai bambini. Un luogo d’incontro e di socializzazione dove apprendere e divertirsi, curato in ogni dettaglio… anche nel design. Il suo nome è Kikolle Lab e loro sono Federica Zagari e Silvia Longoni. Non vogliamo svelarvi nulla… leggete l’intervista e scoprite cosa ci hanno raccontato!

1. Ciao Federica, ciao Silvia. Kikolle Lab è uno spazio polifunzionale dedicato ai bambini, in cui possono coltivare la loro fantasia, festeggiare il loro compleanno con gli amici o semplicemente giocare e rilassarsi. Com’è nato tutto questo? In quale momento avete deciso di far nascere Kikolle Lab?

Federica: «Il Kikolle Lab nasce per realizzare un sogno, per soddisfare un’esigenza e per creare a Milano qualcosa di nuovo per l’infanzia, qualcosa che ancora non esisteva. Il Kikolle nasce anche dall’incontro tra due donne, di età diversa e in fasi della vita differenti, con professionalità complementari (io ero professional banker, Silvia educatrice di nido) e con valori molto simili. Le chiacchierate sul progetto iniziano nell’inverno del 2009… intorno a un tavolo di cucina e nei ritagli di tempo. L’ispirazione arriva da Londra, dove una casa per bambini esisteva già nel quartiere di Notting Hill, ma lo sviluppo e la realizzazione di Kikolle Lab sono stati poi tutti italiani. Il momento di svolta è stato l’aver trovato lo spazio ideale: da quel momento i passaggi successivi sono stati velocissimi! Da settembre a fine dicembre 2010, giorno di inaugurazione dello spazio, è successo di tutto: ristrutturazione di 300mq, realizzazione del sito internet, trafile burocratiche per permessi ASL e dei servizi all’infanzia, decisione sul logo e scelta del nome (che viene dal modo in cui mia figlia Nicole pronunciava il proprio nome da piccola), selezione della squadra con cui partire e definizione del Timetable delle attività da offrire e da fare. E intanto io sono anche rimasta incinta del terzo figlio e Silvia si è licenziata da un posto fisso che aveva da oltre 10 anni!»

2. Quali sono le attività che proponete?

Federica: «Sono varie e differenziate a seconda delle età dei bambini e dei momenti della giornata. La mattina è il regno dei Baby e dei Big Baby: i bambini dai 10 mesi ai 3 anni, che usano Kikolle come alternativa al nido, in modo flessibile e secondo le esigenze della famiglia,  proprio come accade nei paesi del Nord Europa. I piccoli vengono accompagnati da un adulto fino ai due anni e dai due anni in poi possono anche restare da soli. Mattinate di giochi guidati, stimolanti, che alternano momenti di psicomotricità a momenti di arte e manipolazione. Nel pomeriggio, invece, ogni giorno due o più laboratori diversi per bambini dai 2 ai 10 anni: si spazia dalle cooking class, con un’educatrice professionista e una o uno chef Guest Star, al teatro con una vera attrice, dal musical con Laura Carusino (volto noto dell’Albero Azzurro) all’arte secondo il Metodo del designer Bruno Munari… non mancano il gioco – danza per le Principesse Danzanti e i percorsi psicomotori per chi invece ha voglia di saltare e muoversi. A questo si aggiungono ben 6 appuntamenti di gioco in Inglese, distribuiti nell’arco della settimana. Il weekend, poi, è dedicato a workshop a tema, che di nuovo alternano le diverse fasce di età».

3. Guardando la gallery degli spazi all’interno del vostro sito, ho notato come ogni stanza sia particolarmente curata tanto nella scelta degli arredi, quanto in quella dei colori. In base a quali criteri sono stati arredati i vostri spazi?

Federica: «Il progetto architettonico e la divisione degli spazi sono stati seguiti da una bravissima architetta che ha vissuto a Londra molti anni e che è riuscita a coniugare i requisiti ASL per uno spazio per l’infanzia con un’elegante e funzionale divisione degli ambienti. I dettagli sono il frutto del gusto e della curiosità miei e di Silvia… appassionate di design, con una predilezione per la pulizia delle linee e le soluzioni nordiche. E poi, chi l’ha detto che i bambini non hanno un occhio per le belle cose?»

4. L’arredamento è importante per far sentire un bambino a proprio agio?

Federica: «Si certo, anche se deve sempre essere a misura di bambino e rientrare nei dettami della sicurezza. Mai lasciarsi prendere la mano esclusivamente dal design… il fattore estetico è importantissimo, ma occorre prevedere le reali esigenze dei piccoli e di chi lavorerà con loro».

5. Avete anche un corner shop, cosa si può trovare al suo interno?

Federica: «Il nostro corner shop è “giovane” e sempre in evoluzione. Lo abbiamo inaugurato su richiesta delle mamme che frequentano il nostro centro e che spesso ci chiedevano dove avessimo comprato gli oggetti e le cose che usiamo tutti i giorni.
Da noi si possono trovare i giochi di JIP, realtà olandese molto nota, le ciabattine morbide di Dotty Fish, i piatti e i bicchieri della Rice, una no-profit danese che propone tanti oggetti in melanina dura, i set per le feste di compleanno di My Little Day provenienti da Parigi… Ci sono poi una serie di prodotti con il brand o il co-brand “Kikolle Lab”, come l’acqua profumata e le creme della Kikolle Beauty Line, totally “made in Italy”, assolutamente sani e ipoallergenici, così come i cd Kikolle Lab, ovvero la collezione delle nostre musiche e delle sigle che balliamo sempre con i bambini, o ancora la linea di abbigliamento/travestimento gioco per bambini creata in collaborazione con Bobo e Co. Ci piace anche dare spazio ai progetti di mamme creative, così spesso organizziamo weekend di shopping originale presso la nostra Party Room».

6. Il vostro è un progetto all’avanguardia. Realtà del genere si vedono spesso nei paesi nordici, difficilmente in Italia. Vi siete ispirate a loro?

Federica: «L’ispirazione, come già dicevo in precedenza, viene da Londra, si arricchisce delle influenze provenienti da Olanda e Norvegia (paesi che per motivi familiari conosco meglio), ma l’adattamento è tutto italiano. Nel quartiere mancava “la piazza” del sud, il luogo dove ci si incontra e si gioca insieme, si socializza senza bisogno di mettersi d’accordo con mesi di anticipo. E così nasce il format che unisce la professionalità delle educatrici alla semplicità delle attività che si propongono, insieme alla possibilità di frequentare quando si vuole o si ha bisogno, o ci si sente soli…»

7. Federica una curiosità: com’è avvenuto il passaggio dall’alta finanza al mondo dell’infanzia? È un cambiamento radicale…

Federica: «Nella vita ci sono diverse fasi. Io sono stata fortunata a vivere ogni tappa con entusiasmo e un pizzico di fortuna. Così sono stata donna della finanza tra i 25 e i 35 anni, ho avuto il privilegio di lavorare con bambini per una Ong in un paese di sviluppo fino quasi ai 40, e quando finalmente ho avuto figli, sono riuscita a crearmi un lavoro  che conciliasse tutte le fasi della mia vita, attingendo sempre alle diverse esperienze, tutte valide, che mi hanno insegnato e lasciato qualcosa».

8. Silvia ora una domanda per te. Quali sono le 4 regole base che un genitore non dovrebbe mai scordare, per educare al meglio i propri figli?

Silvia: «Questa è “La Domanda” per eccellenza… e in effetti ritengo che ci siano un paio di regole base.
SAPER DIRE DI “no”: saper imporre la propria autorità; non cedere al capriccio e ai vizi e soprattutto non cedere mai per senso di colpa. Il bambino ha bisogno di crescere imparando a trovare in sé le risorse per superare frustrazione e senso di noia, solo così potrà essere un adulto formato.
AVERE UN BUON DIALOGO CON I PROPRI FIGLI: l’importanza di questo punto è spesso sottovalutata, eppure condividere racconti ed esperienze vissute, saper dialogare ed ascoltare è davvero fondamentale.
ESSERE COERENTI: non cedere a compromessi; in famiglia o con le persone che “educano” i propri figli, tenere sempre la stessa linea educativa.
DARE DEI LIMITI: mettere dei paletti, cioè  poche ma buone regole fondamentali».

9. Ultima domanda: avete nuovi progetti in serbo per il futuro?

Federica: «Sempre sogni, che speriamo di tirare fuori dal cassetto quanto prima! Più Kikolle Lab, sia a Milano che in altre parti di Italia, magari con la formula del light franchising, così da avere più posti come il nostro per bambini felici e mamme con il sorriso!»

www.kikollelab.com

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