Un groviglio di poteri che si scuotono coinvolgendosi l’un l’altro dando come risultato il niente. La Tamoil ottiene quel che in nessuna città, forse, nessuna azienda ha mai ottenuto. Se per ipotesi Tamoil non concludesse la bonifica in questo momento il Comune non sarebbe tutelato. Ma quel che colpisce è che un accordo tra le parti si sostituisce a una sentenza di una parte terza come un giudice. Il Comune, parte evidentemente offesa, sta fuori dal processo, subisce il danno e si accontenta di un accordo che parla di “non responsabilità”. Ma la “non responsabilità” la decida la magistratura.
Il Comune, come ci si aspettava, ha deciso di non costituirsi parte civile contro la Tamoil nel processo che inizierà il 7 giugno. Lo afferma la risposta giunta ai consiglieri del Pd che avevano presentato interrogazione con richiesta di risposta scritta, allegata qui. L’assessore Francesco Bordi, il più sensibile all’argomento, ha discusso anche sul Web rispondendo alle domande di alcuni cittadini. Ha citato però semplicemente gli articoli di legge e l’attività svolta da Tamoil. Come se non potesse dire di più.
Il deputato Pizzetti tiene fede all’accordo del 2010. Ma il Comune da parte propria il diritto di cautelarsi ce l’ha. E non lo usa. Sembra che il Comune non ci sia, che i cittadini non abbiamo il diritto di dire la propria su un evento così pesante, che la decisione del Comune debba esser presa solo in una segreta stanza da poche persone. Non è meglio che tutti capiscano, adeguatamente e tempestivamente informati, per dare al Comune un segnale non trascurabile? Non è assemblearismo, ma un’occasione di cittadinanza attiva, per non dire la terribile parola partecipazione.
E’ una questione di dignità, di serietà, di responsabilità di fronte ai cittadini. Il segretario provinciale del Pd Titta Magnoli aveva proposto con una lunga intervista rilasciata al giornale La Provincia di Cremona un consiglio comunale aperto, chiedendo che il sindaco Oreste Perri si facesse legittimare dai cittadini in una scelta così sensibile.
Il Comune si attiene in modo restrittivo ai termini di legge. E non ravvisa alcun danno patrimoniale su aree pubbliche. L’accordo del primo aprile 2010, firmato con i parlamentari, l’azienda e le parti sociali, assicura la non responsabilità di Tamoil sulle aree esterne. Una sentenza di assoluzione anticipata.
Tutto potrebbe finire bene, il Comune però si espone a dubbi che si potevano evitare. Tamoil è uno sponsor del Comune, Tamoil dovrebbe insediarsi a Tencara e invece l’Inviatoquotidiano sostiene di no, che non si insedierà. L’ad di Tamoil, da quanto è filtrato, non ne sapeva nulla.
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