TANDEM DA 4 ovvero SULLE RADICI DIMENTICATE

Da Vale
Ecco, Stima, finalmente abbiamo tirato fuori il nostro tandem. L'abbiamo lavato, gli abbiamo gonfiato le ruote, abbiamo sistemato i seggiolini e, senza l'Uno che era tutto il week end da un amico, l'abbiamo inaugurato.

L'abbiamo fatto per partecipare a un'iniziativa per cercare di smuovere le acque rispetto al progetto del Parco della Brughiera. La questione è, al solito, politica. Il parco stava per essere fatto, quando il nostro comune, il più grosso, all'ultimo momento s'è tirato indietro e allora la regione ci ha detto: " E allora pippirimerlo anche al vostro parco". Nel frattempo, guarda caso, è nato un progetto per un campo da golf, al momento naufragato grazie alle proteste, ma.....
Ma al di là del gesto.... a noi piace tantissimo andare in tandem!!!!! E' stato il K. che un giorno, dall'Ipercoop è tornato con questo mezzo eccezionale. Le sere calde d'estate usciamo e andiamo a trovare i nostri amici. Questo è stato il battesimo del Tre, che ha apprezzato molto attaccandosi al campanello. In tandem si bleffa (io bleffo) cercando di pedalare il meno possibile, si parla tanto, che in genere è quello che manca alle gite in bici. Insomma è una cosa che adoriamo veramente; se non fosse che abitiamo in una zona collinare....

Gioco del paracadute


Gioco del paracadute.
Un successivo post sulla sua costruzione
è d'obbligo...

Ma la due giorni legata al Parco è proseguita con una camminata tra i boschi vicini alla nostra futura casa. Questi:


Una volta la Brianza era tutta così. Una cascina enorme qui, una cascina enorme là. E tra queste boschi e prati. Più boschi, a dire il vero, come ci ha spiegato un signore di Legambiente, organizzatrice dell'evento. La mia terra è piena di colline perché gli ultimi ghiacciai si sono sciolti qui e le colline sono quello che il ghiacciaio s'è portato dietro. Le colline erano composte da materiale molto ferroso, per questo qui la terra è rossa, argillosa e dunque molto acida. E il terreno acido è quello migliore per far nascere dei boschi. Ecco, noi siamo lavoratori del legno perché nasciamo su una terra che produce boschi, ma, come spesso accade, molti se ne sono dimenticati.

Pausa pizzetta

E mentre passeggiavo in questi stupendi sentieri mi dicevo: "Ecco, ho scoperto perché.... siamo gente di bosco, che si rintana sotto le foglie, che ha paura ad uscire nel prato aperto, che guarda con sospetto le ampie zone, ma anche che protegge e accudisce". Nella frenesia del boom economico, del PIL più alto d'Italia, del lavora lavora, abbiamo perso dei pezzi importanti.Ora tutto mi torna in effetti. E fa specie che i territori si dimentichino le proprie origini, e forse fa ancor più specie pensare che anche le attività umane alla fine partano da lì, da quella terra che tutti giorni calpestiamo e che diamo così per scontata. In fondo, a ben pensarci, spesso diciamo che dobbiamo mettere radici....

Tra poco questi campi diventeranno i nostri vicini di casa. Percorrendo i sentieri mi chiedevo se un giorno i nostri figli li percorreranno ad occhi chiusi per tutte le volte che li avranno attraversati. Come sarà avere un bosco per amico? Per ora non pensiamoci, e giochiamo. Qui non si vede, ma il Due ha in mano un aquilone che è volato così in alto che, come urlava mentre correva il mio piccoletto: "Ha quasi toccato il paradiso!!!".


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