Ibis e sguardi
ricordi non confessati
Solcano l’etere
tradita
densa di senso
Alla porta della cavità
inviolata
Stanno rovistando i fianchi
dei monti non ancora
dimentichi e scossi
Come se fosse possibile
disperedere le vibrazioni fini
di una notte
di una fine d’inizio
Risuona ancora
monito, non speso
celui qui
tu vas oublier
tu vas tenter