Un altro quarto posto. Il secondo di questa maledetta Olimpiade per Tania Cagnotto, che dopo la beffa della gara sincro in coppia con Francesca Dallapè (per 2.60 punti), conquista la medaglia di legno anche nella prova individuale, questa volta per 0.20 punti, una distanza minima che però conta eccome. Si, perchè fra il totale della messicana Laura Sanchez e quello dell’azzurra ci sono solo venti centesimi, ma la prima torna in patria con un bronzo olimpico, la trentina si deve accontentare, nuovamente, del nulla.
Trionfano, ma questa ormai non è più una novità, le cinesi. Oro per la spettacolare Wu Minxia (414.00) ed argento per He Zi, che si riprende alla grande dopo la giornata no di ieri e chiude con 379.20. Dietro, saltata la canadese Jennifer Abel al terzo tuffo, è una lotta in appena due punti fra la statunitense Cassidy Krug, la messicana Sanchez e, appunto, la nostra Tania, che paga due imprecisioni da meno di 70 nella seconda e nella terza prova.
Si arriva, praticamente appaiate, all’ultima tornata. L’americana, fino a quel punto molto precisa, sbaglia. Rimangono Laura e Tania, tutta l’Italia ha il fiato sospeso. 75 per la messicana, alla Cagnotto serve praticamente un Tuffo con la T maiuscola, uno come quelli mostrati nella semifinale. L’azzurra salta, esce velocemente dalla piscina e attende. Come tutta Italia. Ma il 76.50 finale è una beffa atroce, perchè la avvicina alla rivale senza però superarla. È l’esaltazione, ahinoi, dell’impotenza. Tania è quarta, ancora, questa volta per un nulla. Ma niente medaglia.
Adesso l’azzurra, che rimane con la bocca asciutta e gli occhi in lacrime (dopo la manifestazione di diplomazia di settimana scorsa) anche davanti alla telecamera, a 27 anni ha davanti a sé un’importante scelta per il futuro: continuare fino a Rio 2016 per tentare l’ultimo assalto ad un alloro tanto agognato (e meritato) o mettersi il cuore in pace e ritirarsi, come fatto intendere nell’intervista post-gara. Questo lo deciderà lei, non stasera e non nei prossimi giorni, ma a mente libera da altri pensieri e dai pianti di stasera.
Però, se esiste un destino, Tania ne è in grandissimo debito.
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Foto da: ansa.it
OA | Francesco Caligaris