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Tante feste, poco monsone

Creato il 04 agosto 2012 da Cren
Tante feste, poco monsone
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Tante feste, poco monsone
Tante feste, poco monsone


Monsone debole, erratico e in ritardo quest’anno in tutto il sub-continente indiano. Sono stimate precipitazione inferiori del 20-30% rispetto all’anno scorso e, di conseguenze, meno raccolti, meno elettricità e più consumi d’energia (fa più caldo e a manetta i condizionatori). L’anno scorso fu un anno record per i raccolti grazie alle piogge, quest’anno si andrà, almeno per il Nepal, in deficit di produzione alimentare. Malgrado sia debole il monsone, in un territorio poco curato, ha già provocato almeno 300 morti, fra dissenteria, frane, straripamenti ed incidenti stradali.

Sta finendo la semina del riso, il principale alimento dell’Asia, e per propiziare i futuri raccolti e acqua sufficiente è anche tempo di gran feste. I jakri, i sempre ubriachi sciamani tamang, cantano e danzano nella splendida pagoda di Kumbeshwor a Patan, dove, si dice, arrivi l’acqua dal sacro lago di Gosaikunda (distante qualche centinaio di chilometri) fra le alte colline del Langtang. E’ il loro momento, per fare feste, riti, sortilegi, allontanare il male: possono chiedere qualche bottiglia di rakshi (riso o mais fermentato) e una capra. Con queste offerte mangiano e s’inciuccano per qualche giorno. Poi saliranno fin lassù (4300 metri), insieme ai “nati due volte”, brahmini e chetri, che cambieranno il loro Janai, il cordino sacro, e si bagneranno nel lago creato da Shiva con il suo trisuli (cercava l’acqua per annullare il veleno e salvare il mondo).  Fedi, gente e riti diversi che, come storicamente, accade in Nepal s’uniscono in feste e preghiere. Speriamo che la politica non esalti divisioni etniche e religiose, spezzando questa armonia. In questo settore, tutti parlano e proclamano, ma niente si muove.

Gianni fa il suo racconto di queste giornate: le risaie terrazzate sono nel loro pieno splendore verdeggiante. Meraviglie naturali da proteggere e valorizzare non fosse altro che per la vista che offrono. L`aria e` molto piu`respirabile, la vita scorre piacevole.. Facile re-innamorarsi o almeno restare ammaliati dalla Valle di Kathmandu durante la stagione dei monsoni che ho sempre considerato ideale e fantastica per chi ama i toni crepuscolari (io).

La vita contadina sta per fermarsi, c`e` tempo per il raccolto. Cosi` iniziano le feste tradizionali (a dire il vero piuttosto frequenti) che culmineranno con le grandi feste dell`autunno. Oggi e` il Janai Purnima (purnima è la luna piena) o Rhaki Puja, voti per salute e protezione divina, come del resto sempre nella cultura rurale. Si sostituisce il filo che i maschietti portano a tracolla (Janai). Nei templi I Brahamini (intesi in questo caso come Clero) avvolgono piu` volte al polso dei fedeli un cotone colorato delle tinte considerate piu` beneauguranti (rosso, ocra, zafferano); un braccialetto di stoffa (doro) viene invece offerto dalle sorelle ai fratelli. sia come augurio che come pegno per la cerimonia che concludera` lo stupendo periodo della Laxmi Puja (Festa delle Luci), questi voti saranno legati allora alla coda dell`animale sacro per eccellenza (la mucca); la terra si preparera`cosi` al riposo annuale .

Sono andato un in giro in moto chiudendo l`ufficio ( qui` si puo` fare, non c`e` da stupirsi e accettare eventuali disguidi), Il Tempio del Kumbeswor a Patan, dove secondo la tradizione arriverebbero nei pozzi le acque dei Laghi Sacri di Gosaikunda, era un set cinematografico. Ci si poteva aspettare l`apparire di Bertolucci o Pasolini (la sequenza girata in Nepal del Fiore delle Mille e Una Notte e` imperdibile). Invece era tutto vero. Durante queste ricorrenze ci si ritrova proiettati in altro Tempo e Situazione. Non ci fossero le motociclette “

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