Ecco qua il risultato più probabile:
Napolitano rieletto Presidente della Repubblica e un moderato del (fu?) Pd, probabilmente Letta, alla guida di un governo Pdl-Lega-Scelta Civica-Pd: il superinciucione delle larghe intese.
E non più nell'ottica di un governo di emergenza, no, ma un governo politico che faccia le cose che si devono fare (secondo loro, ovviamente).
Come aveva detto Michele Serra alcuni giorni fa, il Pd è composto sostanzialmente (e al netto del discrimine giovani/meno giovani) da gente che guarda verso il centrodestra e gente che guarda verso il centrosinistra.
Questi ultimi avrebbero vinto nel caso di una convergenza immediata su Rodotà o con l'elezione di Prodi; i primi avrebbero avuto la meglio con l'elezione di Marini o con la rielezione di Napolitano.
In Parlamento hanno avuto la meglio quelli che guardano a destra, mentre tra la base era esplicito l'appoggio della all'opzione Rodotà o Prodi.
Ha vinto l'opzione delle larghe intese, ma c'è un piccolo particolare: lo mancanza totale di intesa con la larga parte degli elettori di centrosinistra.
Comunque, tanti ma tanti cari auguri.