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Tanti auguri

Creato il 10 ottobre 2014 da Povna @povna

Se c’è una cosa che alla ‘povna piace, sempre, è il giorno del suo compleanno. Perché resta idiota e felice come una bambina, in questo: le piacciono gli auguri, i messaggi, i sorrisi, le feste (molto). E il pensiero di una intera giornata che parla a lei di lei la mette di buon umore, qualunque cosa accada.
Oggi è quel giorno, gli anni sono tanti, e giusti (e in risposta a una famosa domanda – se qualcuno vuole provare a indovinarli e indovinarla). E la ‘povna dunque festeggia, ad ampio raggio, a svariate latitudini e treni.
Ha cominciato ieri, da mamma ‘povna, che le ha fatto trovare uno dei suoi piatti preferiti e un libro nuovo da leggere; continua oggi, nella piccola città, al bar in piazza (che è un modo che a lei piace tanto), e dopo una settimana tosta; prosegue domani, quando salirà al nord col treno folle, per la festa dei “compleanni riuniti” insieme a Thelma (per la quale ha cucinato la bellezza di sei torte, cinque sgluto e una vegana). La prossima settimana, di mercoledì, recupererà con l’amica Giudice Amy, che non può venire all’appuntamento al bar di oggi (e la invita a cena per discolparsi), sabato 18 farà una festa a casa sua, vietata ai minorenni e domenica si vedrà con Mr. e Mrs. Mifflin (che compie gli anni negli stessi giorni, e dunque, da sempre, tendono a festeggiare insieme). La settimana dopo, infine, per non farsi mancare nulla, andrà fino alla città rossa, e celebrerà l’evento con il Narratario e con Nanà, in un incontro necessario e annunciato, ormai da tempo. E a quel punto dovrà mettere “pausa”, perché il 1 novembre porta con sé i festeggiamenti di BibCan.
Mentre la ‘povna fa la gimkana, impavida, tra i vari appuntamenti, intanto, a scuola, ci hanno pensato i Merry Men a non farle mancare niente.
“Non era in questi giorni, il suo compleanno, professoressa?”
“Effettivamente è domani, lo ammetto!”.
“Allora si festeggia!” (unisono).
“Mi piacerebbe, cari, ma domani non ci vediamo, vi ricordo, e poi non so se faccio in tempo a far la torta…”.
“Che c’entra, quella la portiamo noi! Ora lo dico alla mia mamma!” (il Panda).
“E se no si compra!” (Piccolo Giovanni).
“Non la deve portare lei, è la festeggiata, ci pensiamo noi, a tutto!” (Grande Giovanni).
“E, se no, le paste…” (Cirillo Skizzo).
“Via, prof. quando uno di noi compie gli anni si celebra, è la legge” (Soldino).
Finché, mentre il caos è sovrano, interviene col suo vocione Stuffy: “Ragazzi, ci diamo una calmata?”.
La ‘povna li saluta con la promessa che festeggeranno sabato, e si avvia verso il suo folle pomeriggio.
Poi, questa mattina, a scuola, come previsto non li incontra. Se non che, deve passare da Esagono, per una questione urgente, in aula da disegno.
Toc, toc. “Permesso?”.
Ed è accolta – e come ci si sbaglia – da un coro di voci che scandisce, in un perfetto unisono di note e formalità salvaguardata come serve, il classico “Tanti auguri a lei”.


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