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Tanti ladri, tutti assieme - Provato - PS4

Creato il 28 ottobre 2015 da Intrattenimento

A Parigi abbiamo provato il multiplayer!

La nostra speranza di poter giocare per la prima volta la campagna principale di Uncharted 4: Fine di un Ladro è stata vanificata dalla conferenza PlayStation, quella che ha aperto le danze del Paris Games Week. Per la fiera francese, infatti, Naughty Dog ha deciso di rivelare il multiplayer del capitolo conclusivo della saga; a tal proposito ci siamo recati prima ad una presentazione a porte chiuse dedicata a questa componente, poi alla prova diretta in una delle quaranta postazioni disponibili sullo showfloor. L'edizione parigina della Games Week, nel giorno dedicato alla stampa, rimane aperta fino a mezzanotte, una soluzione intelligente che ci ha permesso di spolpare con calma il titolo dopo la conferenza e scrivere le prime impressioni che state leggendo.

twittalo! Sony ci ha permesso di provare il multiplayer in anteprima: ecco le nostre impressioni

La fluidità prima di tutto il resto

Partiamo da alcune note tecniche: per garantire la miglior risposta ai comandi e la massima fluidità in ogni frangente di gioco, il multiplayer di Uncharted 4 "girerà" a sessanta fotogrammi per secondo, scelta estremamente saggia che ha portato in dono, se così si può dire, due controindicazioni: la risoluzione è ferma ai 900p, invece di quella massima Full HD, e il dettaglio generale è tangibilmente inferiore a quello offerto dalla parte in single player.

Tanti ladri, tutti assieme
Tanti ladri, tutti assieme
L'unica mappa presente era ambientata nell'isola teatro di questo episodio, ed effettivamente lo stacco grafico in negativo si percepiva chiaramente, soprattutto nella risoluzione di alcune texture e nella mancanza di altri effetti. Di sicuro il frame rate granitico sarà più importante sul lungo periodo, però è doveroso segnalare che l'impatto visivo del multiplayer di Uncharted 4 non è "spaccamascella" come la sua controparte dedicata alla storia. Fatte queste debite premesse, abbiamo a che fare con una modalità che, alla pari della campagna principale, prende in prestito diversi elementi dei precedenti capitoli - perfino personaggi come Lazarevic - e li mette insieme per un risultato figlio dell'esperienza maturata anche con The Last of Us. Il tutto in un contesto nel quale si è deciso di abbandonare il "realismo" dei predecessori per introdurre due tipologie di modificatori che aggiungono varietà e ritmo all'azione: gli oggetti mistici e gli alleati. Nel primo caso è presente il totem di Eldorado dal primo Uncharted, che sprigiona una magia maledetta capace poco a poco di indebolire i nemici; la lampada di Djinn, in grado di potenziare le caratteristiche fisiche del proprio personaggio migliorandone la corsa e dandogli la capacità di avere la meglio nel corpo a corpo con due colpi anziché tre; la pietra Cintamani, che permette di rivivere o curare i compagni presenti nella sua zona di azione. Per quanto riguarda gli alleati, invece, abbiamo a che fare con personaggi non giocanti che è possibile evocare in determinati punti della mappa, come il cecchino posizionato in posizione sopraelevata o il cacciatore che insegue e blocca l'avversario, per una comoda uccisione. Elementi che modificano pesantemente il fluire dell'azione rispetto ai precedenti episodi della saga, ma che non possono essere utilizzati in qualsiasi momento: ogni uccisione, assist e tesoro trovato sul campo, permette di ottenere un certo quantitativo di soldi, i quali possono essere spesi in maniera strategica per ottenere ad esempio un'ulteriore granata (che si rigenera generalmente dopo tot secondi), uno tra alleato o oggetto mistico, oppure un'arma più potente. Per accedere all'acquisto bisogna premere il tasto del touchpad, quindi con la croce digitale scegliere cosa acquistare con la moneta in-game; infine decidere quando utilizzare l'alleato (tasto triangolo) o l'oggetto mistico (R1).

Sul campo di battaglia

Non appena ci siamo fiondati sulla demo giocabile abbiamo innanzitutto studiato la configurazione dei comandi, poi selezionato il tipo di equipaggiamento, tra i quattro disponibili: è presente ad esempio quello d'assalto o di tipo tattico, i quali propongono armi, oggetti mistici e alleati differenti, per la configurazione che più aggrada.

Tanti ladri, tutti assieme
Tanti ladri, tutti assieme
È stato poi il turno di scegliere il personaggio: i cinque disponibili nella demo erano Nate, Victor, Elena, Samuel e Charlie. A questo punto siamo stati catapultati nella mappa isolana e in configurazione team deathmatch, quattro contro quattro: il ritmo ci è sembrato leggermente superiore rispetto ai precedenti Uncharted, altresì l'introduzione delle nuove dinamiche derivate dagli oggetti sembra aver reso l'azione più "caciarona" e divertente, anche se andrà verificato quanto sia appagante in termini di meccaniche di gioco di base. L'ultima novità è rappresentata dal rampino, che può essere utilizzato solo in determinati punti, segnalati da un'icona apposita e mediante la pressione di L1. Il tasto X serve per lasciarsi cadere nel momento più opportuno, il quadrato per esibirsi in uno spettacolare attacco in caduta dall'alto. Maggiore dinamismo, come detto, che ben si innesta con le altre novità introdotte dagli sviluppatori, anche quelle più piccole che esprimono con forza la volontà di proporre in questa iterazione tanti richiami ai precedenti capitoli, non solo funzionali ma anche estetici e legati ai personaggi. Per il resto la nostra partita si è protratta in un altro paio di sessioni di cinque minuti, dopo le quali ha vinto la squadra col punteggio più alto: il divertimento c'è, ma la natura pre-alpha del codice mostra come sia ancora necessaria una migliore gestione delle collisioni e un corpo a corpo più preciso e "pesante", magari evolvendo quello del terzo capitolo. L'appuntamento con la beta di Uncharted 4: la fine di un Ladro è fissata tra il 4 e il 13 dicembre per tutti quelli che hanno comprato la trilogia originale in versione riveduta e corretta su PlayStation 4; comincerà a farci capire quanto sarà valida e se potrà essere più di un accessorio dell'attesa, attesissima conclusione delle avventure di Nathan Drake.


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