Magazine Diario personale

Tanto per spiegare cosa intendo quando parlo di fascismo per il grillismo.

Creato il 01 febbraio 2014 da Cristiana

Non mi limito ad osservare gli effetti, cioè le somiglianze tra il primo fascismo e questo primo grillismo. E se questo Paese avesse un po’ di memoria si ricorderebbe le simpatie che il fascismo suscitava soprattutto nelle classe medio-basse (e nei reduci di guerra).

Parlo soprattutto delle cause che portarono a quel periodo.

Cioè il mio – chiamiamolo così – turbamento, si concentra più sul contesto in cui il grillismo prolifera (che poi lo vedremo nelle urne, per ora alle prime “seconde prove” ha solo perso voti e in Sardegna nemmeno si è organizzato per presentarsi alle regionali). Guardo alle colpe di una classe politica che per venti anni è stata antiberlusconiana e non ha raccolto la rabbia e i sogni di questo Paese. Sul continuo compromesso, il continuo inciucio. Non sto certo dicendo (e lo dico da anni) che i grillini si agitano in un bel contesto. Anzi. Il contesto è tutt’altro che roseo. La situazione politica è tutt’altro che cambiata. E certo queste larghe intese non aiutano a riconquistare la fiducia nella politica da parte degli italiani, i quali non sono stupidi e capiscono benissimo che per ogni cosa di una parte dobbiamo attaccarne una dell’altra parte, che un po’ indebolisce la prima e viceversa. In una specie di continua liquefazione dove i duri e puri (ricordatevi che anche Berlusconi e Bossi e Di Pietro si sono “fatti” politicamente così: con il loro durismo e purismo) possono proliferare perché sembrano come dei tronchi per galleggiare tra le onde di una politica incomprensibile.

E’ tutto qui. Molti elettori grillini e deputati-cittadini grillini sono bravissime persone, magari un po’ inesperti ed ingenui come erano anche i primi deputati fascisti e come sarebbe chiunque di noi non “avezzo” alle dinamiche di palazzo. Il mio augurio è che quella energia si sappia innestare nelle regole democratiche. Fin ora non è così, sembra che per loro le regole siano carta straccia, un impedimento al “giusto” che ovviamente è il “giusto” secondo loro e, invece, la democrazia serve proprio a stabilire quel “giusto” collettivo che a volte non è quello che piace ai “buoni”.

Così come a noi per venti anni non è piaciuto che Berlusconi vincesse le elezioni e non abbiamo capito che dovevamo convincere quel pezzo di Paese a votare per noi invece che continuare a dire che il problema era Berlusconi (lo era, ma il tema andava rovesciato).

Ecco cari grillini, provate a convincere il Paese a votarvi. Avete “saturato” l’elettorato della rabbia. Se volete governare dovete convincere l’altro pezzetto. E tenere i due pezzi insieme. Un po’ quello che sta facendo questo nuovo PD. Cosa che sembra avere innervosito assai Beppe Grillo che in tutta risposta farà un tour in Europa di comizi. Al costo di 23€. Spero sia autofinanziamento politico e non guadagno personale. Legittimo, eh. Ma poco etico a mio avviso.


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