Buio, non pensavo che esistesse, quella sensazione di profondità che avvicinava sempre più me stesso in quell’ “oltre-mondo” da cui poi non sarei potuto mai uscire. Una volta entrato, ripenso sempre a questa frase…
“Ora che il tempo si è fermato mi sembra che c’è qualcosa da un’altra parte, in somma distinguo l’aldi qua dall’aldilà e pur distinguendo, mi trovo sempre in mezzo a quella intercapedine strana che separa il mondo del sonno da quello della veglia.”
E come se rispecchiasse ciò che sto passando, come se mi tirasse in faccia la verità.
Non è triste stare qui, ma angosciante. Si ha la sensazione di completo alienamento fisico e interiore, una indipendenza da “tutto”. Ed il fatto di essere in questa “frequenza”, mi da una diversa percezione di ciò che sento, che vedo, che penso.
Hai mai provato solo un attimo, a distaccarti da tutto questo? Un attimo, solo un attimo, uno solo. Beh, io l’ho fatto, e sai cosa ho visto?
Massa. Massa di umani. Massa di carne muoversi dappertutto senza un’apparente logica. Massa di carne ritorcersi contro se stessa, movimenti ritmici, pulsioni costanti, danno la voglia di scappare.
Una massa che non ha senso, che non ha vita, una massa fredda.
Se fosse triste, proverei a starci dentro, ma se è, e così è, angosciante, tu non ne puoi uscire, scappare, sei dentro una prigione senza sbarre, senza catene, senza limiti.
Dove potresti andare? Tanto sei “libero”. No?