Che cos'è l'ulanzi?
Girando in rete tra i blog, ho trovato in quello di p.Remo Villa, missionario della Consolata, parroco nella missione di Makambako, in Tanzania, un'altra piacevolezza tutta africana, di cui voglio mettere a parte gli amici di JAMBO AFRICA.
Si tratta di una bevanda,che si ricava dalla linfa della canna di bambù ed è tipica delle regioni di Iringa, Mbeya e Songea.
Tutte zone d'altipiani.
Questa particolare canna di bambù produce infatti, dopo essere stata tagliata nel fusto obliquamente, quando ovviamente la pianta è ancora giovane, un liquido dolciastro, che raccolto in un contenitore,ricavato da un altro bambù (il "mbeta"), viene poi versato in capienti recipienti di plastica e venduto.
L'ulanzi consente a chi lo raccoglie di guadagnare qualche soldo per provvedere ai bisogni della famiglia, perchè è richiestissimo dagli uomini, precisa p.Remo, sopratutto nella stagione delle piogge, che in quelle zone cade periodicamente da novembre a maggio.
Le piante sono molto ricche del prezioso liquido, specie se nate e cresciute ad una discreta altitudine.
Più freddo c'è e meglio è per la loro dimora.
Della raccolta, che avviene dalla stessa pianta tre volte al giorno, mattina, mezzogiorno e pomeriggio inoltrato, se ne occupano, come sempre in Africa, in prevalenza le donne.
Donne che hanno, per altro, anche il carico dell'accudimento della prole e dei lavori domestici.
La gradazione di alcool della bevanda varia a seconda che si tratti di quella raccolta in mattinata, più dolciastra e meno alcolica oppure di quella ottenuta dalla pianta, in serata ,dopo che i raggi del sole rovente l'hanno ampiamente accarezzata per tutto il giorno.
La cosa buffa è che, secondo una leggenda che si narra tra gli anziani, l'ulanzi è stato scoperto da topolini alla ricerca di cibo.
Essi ,in mancanza di quest'ultimo, si fermarono casualmente vicino ad un bambù e presero a bere il liquido dolciastro, che ne scaturiva dal suo interno.
Ripetettero più volte nei giorni a venire l'operazione fino a quando gli abitanti della zona , piuttosto insospettiti,si resero conto di ciò che stava avvenendo.
Da quel momento in avanti ha inizio l'uso consueto e poi la commercializzazione dell'ulanzi.
L'ulanzi viene offerto senz'altro agli ospiti, nelle grandi occasioni come i matrimoni e, sopratutto, quando si devono dirimere delle liti, superare dei contenziosi, per riportare la pace.
Benedetto allora...sia l'ulanzi,testimone di pace!
Se un giorno dovessimo passare da Makambako ("paese che vai, usanza che trovi"), amici miei, non facciamocelo mancare.
La pace di questi tempi è importantissima ma l'Africa, se vogliamo conoscerla per davvero, oltre che vista, udito e olfatto, è essenzialmente anche gusto.
Cin Cin, allora, gioiosamente e con l'ulanzi.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)