In questi giorni l'Europa e l'Italia stanno vivendo l'emergenza neve con temperature polari rispetto ai climi temperati, cui le popolazioni locali sono abituate.
I disagi ci sono, specie nelle zone interne montuose, ma in qualche modo i danni alla fine saranno contenuti.
In estate poi, sempre da noi,Italia ed Europa, c'è il grande caldo e il pericolo della disidratazione per i soggetti a rischio come anziani e bambini e, allora, s'impreca tutti d'essere in "Africa".
Ci sono gli incendi.Dolosi o meno. Ed è tutto un grande lamentarsi
Ma in Africa, quella vera, le cose stanno decisamente molto peggio quanto a variazioni climatiche.
E questo grazie anche all'ingordigia dell'Europa, che d'inverno inquina l'aria con il riscaldamento industriale e domestico e d'estate non ha ritegno nell'utilizzo dei condizionatori.
L'effetto serra, che sia più o meno il maggiore imputato dei cambiamenti climatici in atto sul nostro pianeta, in Africa sta di fatto che non fa altro che provocare danni. E danni notevoli.
Ciò vale indifferentemente per il nord, il sud, l'est e l'ovest del continente africano.
Basta prestare, con metodo, attenzione a ciò che riferiscono le cronache da quei luoghi e ci si rende conto che viviamo sotto la minaccia di un disastro "annunciato" se le nostre abitudini non cambiano.
E per il bene di tutti.Compresi gli abitanti delle zone temperate del globo.
Per venire al punto, a parte la terribile situazione della siccità e della conseguente carestia della zona del Corno d'Africa,non è molto che il Tanzania, ad esempio, è stato investito, e proprio nei pressi della città di Dar es Salaam e delle sue periferie, da violente piogge fuori stagioni, che hanno causato non pochi danni.
Si sono avuti, infatti,veri e propri alluvioni , che hanno messo in pericolo vite umane, abitazioni, la viabilità con crolli di ponti e sopratutto i raccolti nei campi.
In considerazione della necessità di un aiuto serio, nel caso la situazione dovesse nuovamente presentarsi(e non è difficile che possa riaccadere),allo scopo di prevenire la Croce Rossa del Tanzania ha chiesto al Governo di dotare il Paese di un dipartimento per la Protezione civile.
Ed è stato detto a chiare lettere, nella richiesta ufficiale, che non basta che tale organismo esista solo sulla carta come finora.
E si è portato l'esempio di Mabwepande,periferia settentrionale di Dar es Salaam, dove a causa dell'alluvione ultimo ci sono state moltissime vittime e ci sono, purtroppo, centinaia di senzatetto.
Il nostro augurio è che la richiesta venga accolta e che il dipartimento in caso di necessità divenga realmente operativo.
Abbiamo tuttavia un po' di scetticismo solo perchè tali organismi, quasi ovunque fagocitati dalla burocrazia e dalle ruberie dei corrotti o corruttibili, come è accaduto purtroppo anche a casa nostra ,e non troppo lontano nel tempo, finiscono con l'essere semplicemente un "pachiderma" mangia- soldi e nulla di più.
Sempre, naturalmente, fatte alcune eccezioni, che pur ci sono .
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)