La Sicilia gode di un prestigioso primato, ovvero quello di essere la meta per antonomasia di personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo anche stranieri e di turisti facoltosi.
Tuttavia, la presenza di un importante sito archeologico e culturale come il Teatro antico, risalente all’epoca ellenistica e importante centro per la rappresentazione teatrale e concertistica di ambito internazionale, risolleva indubbiamente da ogni perplessità. Attenzione però, poiché proprio dal Teatro antico emerge un’amara e triste verità: lo stato di abbandono e scarsissima cura in cui versa la struttura. Alcuni dipendenti hanno dichiarato che ciò deriva dalla mancanza di fondi, e che le pulizie vengono effettuate una volta al giorno e per un’ora soltanto (incredibile, considerando che solo in questo periodo di bassa stagione vengono contati in media 500 visitatori), le toilette sono impraticabili, manca addirittura la carta igienica. In queste condizioni i lavoratori si sono visti gettare letteralmente il biglietto d’ingresso in faccia dai visitatori, del costo di 8 euro. La domanda legittima è chiedersi dove vadano a finire questi soldi, ma la risposta è che al sito culturale va ben poco, mentre la maggior parte va nella casse della Regione, che interviene solo quando ci sono spettacoli in programma. Le proteste dei dipendenti hanno ottenuto questa sconcertante risposta: “Fate la colletta e comprate quello che vi serve“. Considerando che il Teatro antico è il sito culturale che attrae più turisti in Sicilia, con un afflusso annuo di 800.000 persone, sarebbe auspicabile intervenire con rapidità, per riqualificare la struttura soprattutto nei periodi di minore affluenza; perché una terra accogliente e ospitale quale è la Sicilia, non merita di vedere i propri tesori, che dovrebbero essere motivo di orgoglio, così svalutati.
Taormina, gioiello non solo d'estate, 10.0 out of 10 based on 1 rating