La tenda veneziana è un particolare tipo di tenda composta da una serie di lamelle rigide, solitamente in materiale plastico, tessile o metallico, orizzontali sorrette da fili e da un meccanismo per l’elevazione e l’orientamento delle lamelle. La regolazione dell’inclinazione delle lamelle permette di decidere la quantità di luce solare entrante e, se chiuse completamente, impediscono la visuale di persone esterne all’interno della stanza. Le veneziane sono quasi sempre poste sul fronte interno della finestra per essere protette dal vento. Possono essere montate anche esternamente, a discapito della loro durata a causa della scarsa resistenza soprattutto al vento. In questo caso si adottano piuttosto degli elementi di dimensioni più grandi e spesso rigidi, come i frangisole. (da wikipedia)
In Friuli accadono quasi sempre vicende meravigliose. O almeno divertenti. Una veneziana (nel senso di tenda, non di ragazza “ghe sboro”, cit.) si è scaraventata su uno studente del Malignani. Fatto evidentemente incredibile (letterale) per chi è stato a scuola-Udine-centro studi: mai nessuna veneziana può penzolare su un essere umano, a meno che l’essere umano non penetri il suo gomito all’interno del termosifone.
Evidentemente un giallo. Perché una veneziana crolla da sola? Perché il braccio dello studente sta sotto a perpendicolo rispetto alla veneziana-Louganis? Perché il braccio dello studente non rimbalza la veneziana sulla cattedra? Così tanti interrogativi che io avrei chiamato il tenente Colombo. E invece, in attesa che la magistratura faccia chiarezza, non resta che ascoltare la voce della mamma dello studente perpendicolato e cercare (trovare) rassicurazione in una Provincia che, prima di estinguersi, ha disposto un’ispezione su tutte le tapparelle della scuola.
Io amo Udine. Perché ogni giorno ci stupisce.