In occasione della finale del "Premio Janis Joplin" ho recentemente apprezzato la musica di tre giovani artiste:
http://athosenrile.blogspot.com/search/label/Premio%20Janis%20Joplin
Una di queste è Tara Degl'Innocenti che ha accettato di rispondere a qualche domanda.
L'INTERVISTA
Nulla mi stupisce quando parlo di musica, ma mi incuriosisce conoscere il link tra la musica celtica, tuo amore dichiarato, e la musica di Janis Joplin. Come sei arrivata a lei? Beh, io sono tutto e il contrario di tutto, ma nella mia ottica torna perfettamente. Amo la musica celtica e le voci di fata, ma amo ancora di più le voci rauco-blues-miagolanti, solo se ricche di estensione e calore. Pathos, anima, tutto deve essere al massimo, sempre, altrimenti mi lascia indifferente e annoiata; io detesto annoiarmi! Sono arrivata a lei da ragazzina e mi ha rapita, sono stata subito sua e nel più bel sogno c’era quello di farle un vero tributo da portare in giro in tutta Italia e in Europa, e ci sono riuscita. Il mio unico lavoro è quello di renderle omaggio con rispetto, con amore, ma mettendoci del mio.
Guardare te e la tua band sul palco mi ha fatto tornare indietro a immagini e suoni immortali, ma di molti lustri fa. Perché, secondo te, continuano a suscitare emozione, le musiche e il contesto di quel periodo lontano, prolifico, ma anche pieno di sfumature da dimenticare? Perché c’è musica dopo quel periodo? Faccio la seria … erano anni magici anche se difficili, ma c’era una magia, una vera alchimia che non è più tornata. Si credeva di poter cambiare il mondo, si credeva nei valori e negli ideali e la gente aveva il coraggio di osare contro tutto e tutti. Pensiamo a Woodstock, tre giorni di pace, amore e musica. Accorsero in un numero illimitato, si perorava la causa della pace e, ripeto, di un mondo migliore. Adesso sembra tutto morto. Nel mio piccolo cerco di essere diretta, sempre, e di dire ciò che penso anche a discapito della mia immagine. Se fossi vissuta nel medioevo sarei finita sul rogo, come Giovanna d’Arco!!!
Non so se sei impegnata in altre attività, ma in ogni caso la musica mi sembra sia parte predominante della tua vita. Quando è scattata la molla, quando hai pensato “… quella è la strada che devo assolutamente percorrere...”? Quando avevo diciotto anni ho licenziato tanti musicisti e perdi tempo che mi frenavano in ciò che volevo fare. Un giorno mi guardai allo specchio e dissi : “… basta, appendo il microfono al chiodo …”. La mattina dopo mi svegliai e ci ripensai: ” … no, se smetto di cantare muoio, quindi al diavolo tutto e tutti, io sarò il tributo internazionali di Janis Joplin e scriverò brani miei, e chi non corre con me perderà il treno…” . Ho pensato che se non avessi raggiunto il mio obiettivo sarei morta dentro. Nella vita faccio solo questo, oltre a viaggiare, accudire il mio cane e studiare. Come vedi ho alcune passioni ( oltre alla musica) e cerco di curarle tutte. Una un po’ particolare è quella per gli squali.
Quanto è importante per te le reazione del pubblico che ti sta di fronte? Cerchi normalmente l’interazione? E’il 100%, io sono alle stelle se le persone che assistono ai miei concerti sono cariche e deliranti; li spingo sino all’ennesima potenza fino a che non mi “sento male”, e sino a che non ho la percezione che anche loro provano la stessa sensazione. Spingo fino all’ennesima potenza. Non riesco a dare niente se loro non ci sono o peggio ancora, se sono spenti ... Io canto con l’utero prima che con la voce e … il diaframma alla volte è un optional (se mi sente la mia insegnante di canto mi uccide...)
Hai raccontato di quanto sia stato gratificante ricevere i complimenti dalla vera band di Janis. Ma qual è la cosa che ti ha reso più felice, musicalmente parlando? Raggiungere un obiettivo che mi ero prefissata. Io non so fallire, cioè non tollero il fallimento, almeno che non sia per una causa totalmente indipendente dalla mia volontà. Cerco costantemente di migliorarmi e dare il massimo; sto male se non sono al 100% e sono così in tutto, anche nei sentimenti.
Che tipo di aiuto hai avuto dalla tua famiglia, se l’hai avuto, quando hai deciso di intraprendere questa strada difficile e piena di insidie? Mia madre cantava ed è la persona più importante della mia vita. Lei mi spinge tutti i giorni e mi incoraggia; credo che tutti al mondo vorrebbero una madre come la mia … sono fortunata!! Mi segue con discrezione e lei c’è se io ho bisogno di un qualsiasi aiuto. La sua parola d’ordine è: “ Tara, non mollare”. Mio padre … lungo discorso, difficile da sviscerare in un’intervista. Vorrei un uomo come lui, ma certi suoi lati, seppur bonari, mi feriscono. Lui crede in me ed è felice e orgoglioso, ma … solo adesso che faccio 100 serate l’anno, la gente va in delirio quando suoniamo e lui ha realizzato che abbiamo raggiunto un piccolo traguardo. Facile dire :” Io lo sapevo che ce la facevi.,.” quando ormai ce l’hai fatta! Ma non mi sento arrivata da nessuna parte, voglio sempre spingermi oltre, però è innegabile che un traguardo l’ho raggiunto.
Che idea hai dell’evoluzione del businnes attorno al mondo musicale? No comment, un vero schifo! Guardiamo appunto che prodotti escono sul mercato. Mi limito a questa scarna affermazione perché altrimenti faccio un poema.
Avere una band significa condividere parte del quotidiano con un variegato gruppo di lavoro. Quali sono per te i valori necessari per far si che il risultato finale sia di qualità? Si possono raggiungere obiettivi rilevanti essendo professionisti, ma non necessariamente amici?
L’amicizia a volte è un’arma a doppio taglio, ma anche il puro professionismo può esserlo e questo è un genere musicale che se non ci metti passione non arriva niente di buono alla gente. Si parla appunto degli anni sessanta, come dicevo prima. Bisogna avere molta passione, rispetto reciproco, fiducia, serietà e zero pigrizia, ma soprattutto ci vuole un “leader” , nel senso buono del termine. Non uno che comanda e si sente superiore agli altri, ma che tira le fila e manda avanti la baracca, e gli altri lo seguono non per timore, ma per stima, fiducia, ammirazione e rispetto. Questo è ciò che rappresenta la mia band, che riconosce in me la giusta autorevolezza, e io ne sono onorata. Siamo un gruppo, ma io sono The Rose e loro si fidano al 1000 per 1000 e la stima è reciproca.
C’è stato un tempo in cui si pensava che una canzone potesse migliorare il mondo. Quale pensi possa essere il ruolo sociale della musica, anche della tua.Belle domande, che si riallacciano tutte insieme. Ad oggi niente. Si cerca di trasmettere qualcosa, ma purtroppo ... beh, vedi, la musica è fatta per le orecchie dell'anima, ma il mondo è pineo di anime sorde, e quando vedo anime vive, e che ci sentono benissimo, allora parlo attraverso la mia musica e quella di Janis.
Anche se sei molto giovane, hai il rimpianto per qualche occasione non sfruttata, per paura o pigrizia?Assolutamente no! Meglio avere rimorsi che rimpianti e non è un luogo comune.
Esiste la parola “compromesso” nel vocabolario di Tara Degl' Innocenti? Mi sforzo di giorno in giorno di inserirla nel mio vocabolario e a volte ci riesco, mentre altre (vedi per quanto riguarda i sentimenti) non ce la faccio. Ci provo davvero, ma proprio non riesco, nonostante gli sforzi la parola fatica a farsi largo.
Disegna ciò che vorresti capitasse nella tua vita musicale nei prossimi dieci anni. Vorrei arrivare al successo con la mia musica, ma cose che mi piacciono e in cui credo davvero. E poi … conoscere Laura Joplin , la sorella di Janis, e fare un concerto per lei … sognare non costa nulla. Non si dice sempre così?
BIOGRAFIA
Nome della band THE ROSE
REFERENTE: Tara Degl’ Innocenti
Genere Musicale:Tributo a Janis Joplin.
LINK AL NOSTRO SITOwww.myspace.com/therosetribute
Classe 1980 inizia a cantare all’età di quattordici anni musica Irlandese e rock. Intorno ai 18 anni inizia a prendere lezioni di canto da insegnanti americani di gran rilievo, inizia ad incidere brani inediti e scopre il mondo del Blues.
La sua carriera non incontra degli stop e si dedica interamente alla sua passione il canto della musica Rock/Blues interpretando covers e brani inediti conquistando così pubblico e locali di tutta la Toscana e L’Emilia Romagna. La forte attività live la porta a farsi conoscere sempre di più nel mondo della musica.
Da sempre appassionata di Janis Joplin inizia ad inserire nel repertorio alcuni dei suoi brani più celebri, i gestori dei locali ed il pubblico dicevano di provare grandissime emozioni mentre Tara interpretava la musica di Janis ed è così che nasce il progetto The Rose Tributo di Janis Joplin.
Tara Degl’Innocenti ha capitanato varie band e adesso ha portato i The Rose a diventare il Tributo Europeo di Janis Joplin
I The Rose sono appunto il Tributo Europeo di Janis Joplin e portano la musica della leggendaria Dea bianca del Rock e del Blues in giro per tutta l’ Italia ed in Europa esibendosi in locali e festival di gran prestigio.
Sono il Tributo più attivo in Italia, hanno circa 100 show all’anno come si evince dal calendario eventi sul sito www.myspace.com/therosetribute
La band si presenta vestita a tema hippie e Tara Degl’ Innocenti definita più volte dalla stampa come MIGLIORE INTERPRETE ITALIANA DI JANIS JOPLIN possiede costumi fatti su misura identici a quelli di Janis oltre ai suoi storici accessori come occhiali rotondi, boa, bracciali ecc.
I The Rose hanno ricevuto i complimenti da parte della band originale di Janis Joplin ovvero i Big Brother and The Holding Company, il commento è visibile sul sito nel riquadro giallo:
www.myspace.com/therosetribute
Negli spazi in cui è disponibile un pannello ed un proiettore i The Rose mostrano un suggestivo video con le immagini di Janis Joplin, con l’ intento di riportare il pubblico di oggi in quella magia degli anni ’60, e far riscoprire ed apprezzare la più grande icona femminile di quel periodo Janis Joplin.
www.myspace.com/therosetribute
Mail: [email protected]
Cell. Tara Degl’ Innocenti 0039 333/6706114
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