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Tarallucci e vino?

Creato il 27 novembre 2012 da Patuasia

Aspettare che l’Union si spacchi si rischia di diventare vecchi. Non è successo alla DC non succederà all’UV. Che il partito nato dalla Resistenza sia diventato un nido di vipere non vuol dire che non sappiano controllare i dissensi interni: tutti hanno da guadagnare e questo aspetto è un collante straordinario. L’attuale “resa dei conti” misura i pesi di ognuno, stabilisce i rapporti di forza interni che non vanno confusi con le correnti: non c’è una destra, una sinistra e un centro nel Mouvement. Un gruppo di aristocratici mal digerisce l’imperatore, desidera limitare la sua bulimia di potere che contiene il proprio e quindi sferra attacchi dimostrativi per ristabilire un certo accettabile equilibrio. Anche in questo piccolo contesto si tratta di difendere l’autonomia dei singoli feudi contro il potere centrale dell’impero. Una lotta intestina che però non prevede defezioni, non da parte dei vip più navigati. Non ci saranno liste alternative, ci sarà la rincorsa a infoltire gli eserciti degli elettori. Ad acquistare più armi-voti. A creare alleanze contro o per qualcuno. Tutto qui. La forte e direi legittima, indignazione dell’assessore Viérin nei confronti di Rollandin che lo ritiene responsabile della sconfitta referendaria in quanto non ha saputo “sedare la protesta” a scuola , lascia intuire i prossimi antagonisti nella competizione elettorale per la pole position. Che poi non è una novità: il clan dei Viérin da un lato e quello di Rollandin dall’altro.


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