Prima delle consuete recensioni del film, una piccola considerazione sulla giornata trascorsa. Quest’oggi è stata sicuramente una giornata molto, molto intensa. Per molte ragioni. Innanzitutto è stata una giornata ricca di soddisfazioni, visto che tutti i colleghi che collaborano al blog si sono riuniti in questa giornata particolare a Bologna, per la precisione nella cineteca italiana per eccellenza. Vi chiederete il motivo. Perchè Bologna? La risposta è una, e si chiama pellicola, l’inizio di tutto. Perché la nostra passione per il cinema nasce da lì, dall’invenzione del cinema che per mezzo dei fotogrammi riesce a dare dinamismo e forma all’immagine.
Non si poteva lasciarsi scappare l’occasione di rivedere proprio quel macchinario che vedete nella foto ritornare improvvisamente in vita e rimettere in moto quel processo in grado di creare l’illusione del movimento. L’occasione d’oro riguarda la proiezione in 70mm del film The Hateful Eight di Quentin Tarantino, visibile in questa versione nel capoluogo emiliano, a Melzo (Mi) al Cinema Arcadia e al Teatro 5 di Ciencittà a Roma. Ma perché tutta questa eccitazione per un film, visto che tra meno di una settimana lo stesso film veniva proiettato in tutta Italia nel formato digitale? È difficile spiegare il motivo, ma la ragione è che, non entrando nel merito del film dal punto di vista del contenuto visto che non tutti apprezzano lo stile particolare di Tarantino, questo lavoro è stato concepito per essere fruito in pellicola.
![Tarantino e la rinascita della pellicola Tarantino e la rinascita della pellicola](http://m2.paperblog.com/i/314/3143779/tarantino-e-la-rinascita-della-pellicola-L-iWvSu5.jpeg)